Luciana Littizzetto: “Riprendiamoci la Rai”

LUCIANA LITTIZZETTO – Ieri sera alle ore 21 nell’Aula Magna del Politecnico di Torino è andato in scena Riprendiamoci la Rai, un dibattito-evento sulle prospettive del sistema radiotelevisivo italiano in questa delicata fase di “transizione e di revisione economica e strutturale” (la crisi e le sue conseguenze, insomma).

L’iniziativa è stata organizzata dai sindacati dei lavoratori della Rai per combatterne “il progressivo svuotamento”. A questo proposito la Littizzetto ha voluto lanciare un messaggio sia al presidente della Regione Piemonte (“Cota, ti occupi di federalismo? Allora federalizza la Rai”) sia ai dirigenti Rai:

“Possibile che a Torino ci sia l’orchestra nazionale della Rai e si debba appaltare tutto fuori? Siamo convinti che non sappiano suonare le canzoni di Laura Pausini o di Marco Carta? (…) A Torino non c’é più neanche Piero Angela… si è estinto come i dinosauri”.

L’evento, in realtà, rientra in un movimento ben più vasto che sostiene “il diritto-dovere all’informazione e alla cultura nell’interesse della collettività”, che crede nell’intelligenza del pubblico e che vuole stimolare il dialogo tra le generazioni e le diversità.

“Riprendiamoci la Rai” butta anche l’occhio alla gestione del servizio nazionale pubblico chiedendo:

  • più società civile e meno spartizione lottizzata affidata alla politica
  • niente sprechi e “giornalismo con la schiena dritta”
  • assoluto divieto di inseguire le dinamiche della televisione commerciale
  • risorse equilibrate e degne della grande tradizione di maestranze Rai italiane

Capito Minzolini?

 

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