Chiara Poggi, lo sfogo di Alberto Stasi: “Cercate il vero assassino”

DELITTO POGGI – Alberto Stasi si è stancato dei no comment e dei silenzi che hanno caratterizzato il suo duplice decorso processuale che lo ha visto come unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Dopo la seconda assoluzione in secondo grado arrivata pochi giorni fa, Alberto ha deciso sfogarsi in una intervista a ‘Il Resto del Carlino’:

“Quando è successo tutto questo avevo superato i 23 anni da un mese. Le persone mie coetanee avevano un unico interesse, il debutto in società. Il sottoscritto aveva pensieri che milioni di persone non hanno e non avranno mai, per fortuna loro. Quanto ai quattro anni che nessuno mi restituirà, ci penso. Non sono così brevi. Non lo sarebbero stati neanche se fossero stati la metà. È come una sorta di appiattimento sul tempo”.

Nell’intervista, Alberto ribadisce con fermezza la sua innocenza:

“Non ho mai provato l’impulso di arrendermi. Assolutamente mai. Per me. Per i miei genitori che mi sono stati sempre vicini. Per Chiara. I suoi genitori avranno bisogno di un pò di tempo per comprendere questa seconda sentenza, che è uguale alla prima. Quando riusciranno a capire che non devono guardare a me, comprenderanno davvero, intimamente, questa sentenza. Penso che allora ci sarà spazio per riavvicinarsi”.

Chiara Poggi, dice Alberto, farà sempre parte della sua vita, e proprio per questo il ragazzo si augura che presto gli inquirenti rivolgano la loro attenzione in un’altra direzione, perchè l’assassino di Chiara è ancora a piede libero:

“Chiara rimane e rimarrà parte della mia vita. Qualche volta il pensiero dell’impunità del vero assassino mi sfiora. Ma fa i conti con la mia impotenza di piccolo cittadino che può solo guardare a chi avrebbe dovuto cercare altrove il colpevole”.

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