FRANCESCA RETTONDINI – A un mese dal naufragio della Costa Concordia, Francesca Rettondini che ha raccontato la tragica vicenda, ancora non riesce a darsi pace e decide di ricorrere a un’analista.
Ecco quanto ricorda dell’incidente la Rettondini, che si trovava a bordo per le riprese di Professione Lookmaker, un talent show che avrebbe dovuto condurre per Sky.
“Era la mia prima crociera. Tra ascensori di cristallo, moquette, cinema e casinò, mi sentivo Alice nel Paese delle meraviglie. Alle 21 eravamo a cena. D’improvviso, un botto. Volano le portate, le sedie, cadono le persone. Si sente il raschiare dello scafo contro qualcosa, in una manovra disperata per disincagliarsi”.
Ecco come prosegue il racconto della Rettondini fatto a Vanity Fair:
“Poi si fugge, tutti, impazziti di paura, in direzioni opposte, accalcandosi l’uno sull’altro. Il mio compagno mi teneva la mano: “Non ti fermare”. Una signora mi sanguinava a fianco“.
Purtroppo i danni psicologici in chi è sopravvissuto a una simile esperienza, sono piuttosto evidenti:
“Pensi a chi era con te e non ce l’ha fatta. Non riesci più a chiudere gli occhi, a dormire, il trauma ti travolge dopo, tutto insieme. Hai il fiato corto. Prendi gli ansiolitici. Passa la fame“.
Anche adesso è come se la conduttrice si trovasse sulla sciagurata Costa Concordia:
“Capita che barcolli mentre cammino. Mi fa paura tutto: posso sobbalzare anche per la cenere di una sigaretta che cade. Non vorrei più prendere aerei, treni, auto“.
Riuscirà la presentatrice a riaversi dallo shock? Noi le auguriamo di sì.