Cristina D’Avena conduce Karaoke Super Show insieme a Patrick Ray Pugliese

CRISTINA D’AVENA – In un’intervista a DavideMaggio.it, la storica interprete delle sigle dei cartoni animati più amati, Cristina D’Avena, ricorda i suoi 30 anni di carriera.

Sono tanti anni, ho accompagnato e continuo ad accompagnare tante generazioni che mi seguono e che mi vengono ancora a trovare ai concerti. I piccoli bimbi di allora sono diventati genitori e portano i loro figli. E’ un’emozione molto forte.

Tra poco la cantante vestirà i panni di conduttrice accanto all’ex gieffino Patrick Ray Pugliese su Super! (canale 47 del digitale terrestre e 625 di Sky) alla guida di Karaoke Super Show.

Sono molto curiosa, come una bambina che guarda e scruta. Quando mi hanno chiesto di collaborare ho accettato con molto entusiasmo, adoro le novità. E’un format molto semplice: andiamo nelle piazze e facciamo cantare mamme, papà bambini. (…) In questo nuovo format abbiamo tre categorie: le canzoni famose dei cantanti italiani, la categoria delle sigle, quella delle canzoni classiche de Lo zecchino d’oro. E’ allargato a più generazioni.

Cristina crede anche nel format del talent show:
“Amici”, per esempio, non mi dispiace: i ragazzi fanno lezione, si sfidano, vanno a scuola veramente. Insegna il sacrificio, fa passare il messaggio che bisogna imparare per arrivare fino in fondo. Forse le tappe sono un po’ troppo veloci, però i ragazzi studiano. Quando li vedo mentre piangono, perché non riescono a cantare o ballare come vorrebbero, credo che sia molto vicino a quello che è il sacrificio del lavoro.
La cantante è perplessa davanti alla scelta della tv generalista di abbandonare i programmi contenitore per bambini e ragazzi:
Già da un po’ la televisione generalista non sta facendo più nulla. Devo dire che mi sono fatta sentire a gran voce, ma non so alla fine quali sono le problematiche legate al mondo dei ragazzi. Credo in realtà che sia molto semplice, ne faccio parte da tantissimi anni ormai. Programmi come Bim Bum Bam erano importantissimi per la crescita: tutto va preso a piccole dosi certo, però se c’è un programma mirato e fatto bene passi un po’ di tempo in allegria e quando hai spento la televisione hai sorriso e sei stato beneQuesto stop non si capisce molto. Va bene il digitale e il satellite, ma la generalista ha davvero abbandonato i programmi per ragazzi.
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