Annalisa Minetti: “Il mio matrimonio è finito”

ANNALISA MINETTI – Il matrimonio di Annalisa Minetti con l’ex calciatore Gennaro Esposito, suo agente e padre di suo figlio Fabio, dopo dieci annia, sembra giunto al capolinea. Ad annunciarlo è la stessa Annalisa Minetti al settimanale Diva e Donna anche se non si parla ancora di separazione.

Siamo in un momento di grande indecisione e sofferenza. Dopo 12 anni insieme e 10 anni di matrimonio l’aspetto coniugale è precario: abbiamo deciso di prenderci una pausa di riflessione. È stata una decisione sofferta. Anche se non siamo ancora divorziati: stiamo valutando con calma perché non vorremmo che Fabio subisca traumi per una scelta affrettata. E, comunque vada, rimarremo una famiglia”.

La coppia, per il bene del bambino, ha deciso di continuare a stare insieme: “Fabio ha un’intelligenza eccezionale, è sveglio, ma facciamo di tutto per non fargli percepire la nostra situazione coniugale. Quando ho tatuato dietro l’orecchio la ‘g’ di Genny lui mi aveva detto: ‘E se ci lasciamo?’. E io: ‘Sarai sempre parte di me. Un figlio ci unisce per sempre’. Anche se, dopo dodici anni, ci si può scoprire non più consoni l’uno all’altro. E, forse, io e mio marito abbiamo fatto l’errore di parlare poco e non individuare bene i problemi. Abbiamo tanti interessi sviluppati insieme, mi fa anche da agente, e magari abbiamo distolto un po’ le attenzioni dalla vita di coppia”.

Nessuna infatuazione per altre persone da parte di entrambe: “No, assolutamente, il nostro amore è ’stanco’, ma ci vediamo tutti i giorni e per tanti aspetti Genny è diventato per me indispensabile. Ci siamo detti: ‘Affrontiamo insieme la crisi. Rivediamoci un po’ dentro”.

La Minetti che è molto credente, vede il divorzio come ultima possibilità: “Sono molto credente, devo sapere di avere giocato tutte le carte. Voglio lottare fino alla fine, per il senso che ha il matrimonio. Oggi posso dire: ‘È apparentemente finita’. Ma è come se stessimo aspettando che l’amore si spenga del tutto da solo. Per soffrire meno tutti e due. E la speranza che si riaccenda è l’ultima a morire”.

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