Fabrizio Corona risponde dal carcere alle accuse che gli sono state rivolte

FABRIZIO CORONA – Mentre i fans si mobilitano per lui, Fabrizio Corona ha trovato il modo di far ascoltare la propria voce attraverso una lettera scritta direttamente da Fabrizio Corona e pubblicata da Social Channel. Ecco cosa dice Fabrizio Corona dal carcere di Busto Arsizio:

La migliore spiegazione delle domande e dello sdegno verso la folla che mi acclamava a Malpensa e verso i numerosissimi fans che mi sostengono sul web sta nella pena che fanno i conduttori, gli ospiti e i contenuti delle loro trasmissioni, in onda su reti totalmente opposte.

Su Rai1, un Giletti con jeans strettissimi, che evidenziano notevolmente le parti intime, si rende protagonista di un chiaro gioco a l massacro che non prevede alcuna possibilità di difesa se non quella del mio avvocato, fin troppo garbato, Nadia Alecci.

Quante castronerie – per non dire cazzate – ho dovuto sentire nella mia piccola e fredda cella di Busto Arsizio.

Umberto Brindani – che per quanto mi riguarda può anche querelare – che nella sua vita non s è mai preso nessuna responsabilità, che ha saputo dire che i direttori dei giornali compravano servizi da mettere nel cassetto per interessi propri e dei propri editori, non si è neanche degnato di intervenire nel caso FIAT di cui è stato protagonista (ha pubblicato lui l’intervista del trans di Lapo). Mi ha tirato in ballo accusandomi di un reato che non ho mai commesso e per cui infatti sono stato assolto, e non per qualche questione o cavillo giuridico, ma perché la verità era un’altra, non certo quella del povero Giletti e del ridicolo Davi (Lapo va tutelato, è uno che aiuta l’Italia, che comunque pensa solo a vestirsi e altro). Assurdo. L’unico giornalista serio è Enrico Mentana, che ha raccontato in diretta i fatti, dimostrando la mia assoluta innocenza.

Alla giornalista M., che si ispira, senza riuscirci, ad un look stile Candida Morvillo, ricordo che per anni ha collaborato con i dipendenti del mio ufficio. E lì, forse, ha imparato quel poco di giornalismo che finge di sapere, nascondendosi dietro un bigottismo che la fa sentire aggressiva.

Per non parlare di Caliendo, che di questa storia di Trezeguet non ha mai saputo niente, e che invitato da Giletti ha osato affermare: “ha rovinato una famiglia, si sono lasciati”. Per la cronaca: la moglie vive in Francia, lui la tradiva regolarmente, e io li avrei fatti lasciare????????

E quello strano personaggio da Giletti, un matematico felice del mio arresto: guardandolo così, se l’Italia dovesse funzionare secondo i suoi principi, chissà dove finiremmo.

(p.s. Meglio 20 anni di galera che una vita come la sua)

Sintesi.

Giletti: Corona, amico mio, devi pagare, sei un criminale. Devi pagare, hai fatto 21 reati e con il denaro hai industrializzato le estorsioni, l’appello di tua madre è ridicolo.

Risposta: vergognati, studia e non fare lo schiavo.

Primo, non sono un fotografo, vendo foto, che sono di proprietà dei fotografi. In 7 anni ho fatto 120000 servizi, di cui ne ho venduti ai privati solamente 8. Per 5 di questi casi sono stato assolto, per altri condannato a 1 anno e 5 mesi per tentata estorsione, e nel caso Trezeguet – assolutamente identico a quello Gilardino, per il quale sono stato assolto – sono stato condannato a 5 anni. È stato chiamato un amico di Trezeguet – proprio come nel caso Gilardino – ci siamo incontrati in un bar in cinque, tre loro, io e un amico, e ridendo e scherzando gli ho mostrato i 45 scatti non compromettenti.

Le foto non potevo regalarle, perché di proprietà dei fotografi. La cifra di 25000 euro, che il matematico ritiene assurda, era inferiore al valore della richiesta.

Gliele ho lasciate, non potevo minacciare di pubblicarle perché non sono un editore; dopo un giorno, ringraziandomi, mi ha detto di volerle comprare, e gli ho fatto una ricevuta.

Le modalità sono identiche al caso Gilardino, per il quale sono stato assolto; Per questo caso, invece, sono stato condannato a 5 anni, nonostante non si tratti di estorsione. Senza fare la vittima o il personaggio.

Passando a Canale 5, è inutile ogni minimo commento. Tutti sanno che i miei rapporti con la conduttrice sono quelli che sono, e il parterre, compreso il mio grande amico Sorge, sembrava il cast di Avanti un altro di Bonolis”.

 

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