Raffaella Fico contro Balotelli: “Farò il Dna a Pia e lo renderò pubblicò”

RAFFAELLA FICO – Dopo mesi di silenzio, Raffaella Fico è tornata a parlare ai microfoni di Silvia Toffanin, nello studio di Verissimo. L’argomento dell’incontro non poteva che essere Mario Balotelli che, a distanza di tre mesi, non ha ancora avuto il tempo di conoscere Pia. Mario Balotelli, infatti, sta andando avanti con la sua vita e sembra avere tempo solo per la nuova fiamma, Fanny Neguesha.

Raffaella Fico, però, nonostante tutto il dolore che Mario Balotelli le ha procurato, continua a tenere la porta aperta soltanto per la piccola Pia. La rabbia, però, è davvero tanta: “Se lui avesse voluto il mio silenzio, non mi avrebbe chiesto il test del DNA. Anche se è stato Mario a richiedermi la prova del dna per riconoscere Pia come sua figlia, a tre mesi dalla nascita non mi ha ancora chiamato e neppure è venuto a vederla. A questo punto mi vedo io costretta a fare il test del dna e lo renderò pubblico”.

Non so cosa sia successo. C’è qualcuno che influenza le scelte di Mario. Forse qualcuno che lo segue per lavoro o in famiglia, non lo so, ma non capisco come si può fidare degli altri mentre con me ha convissuto 11 mesi. Io ho convissuto con lui, abbiamo vissuto a Manchester, progettavamo una famiglia. Ci abbiamo provato a lungo. Mi dicono che ho incastrato Mario: siamo nel terzo millennio, esistono le precauzioni. Lui l’ha voluta e poi l’ha abbandonata. Non è bello abbandonare una bambina. Se lui tornasse, lo farebbe per sua figlia. Lui non sa cosa si sta perdendo”.

Sulla lettera pubblicata dai genitori di Mario Balotelli, Raffaella Fico aggiunge: “Hanno pubblicato una lettera che mi ha offesa e umiliata come donna e mamma. Io li comprendo ma non condivido quello che hanno detto. Forse i genitori hanno paura di perdere il figlio ricco. Io conosco molto bene i genitori ma non ne ho mai parlato. Le foto a Napoli sono una paparazzata organizzata da lui per ripulirsi l’immagine”.

La Fico ripercorre gli ultimi momenti vissuti accanto a Balotelli: “L’ultima volta che ci siamo visti a Napoli e mi ha chiesto di andare con lui a Manchester. Ma il giorno dopo è sparito. Si superano tante cose quando arriva una bambina, anche le cose irrispettose. Poi non l’ho più rivisto. Il giorno del parto l’ho chiamato da quando ho avuto le contrazioni dalle 15, e solo a mezzanotte mi ha risposto dicendomi che non gli interessava che avessi partorito”.

Infine, un messaggio per il calciatore: “Mario dovrebbe capire che la vera partita non è quella che si gioca in campo e che dura 90 minuti. La partita vera, dove si vede se un uomo è un uomo vero, è quella che vivi tutti i giorni. Mario lo sa che casa mia è sempre aperta per fargli vedere la bambina”.

 

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