Amanda Knox: in carcere avevo già deciso come suicidarmi

AMANDA KNOX – Uscirà il 30 aprile l’autobiografia di Amanda KnoxWaiting to Be Heard. Nel libro, la 25enne racconta dal suo punto di vista gli avvenimenti di quella notte a Perugia tra l’1 e il 2 novembre 2007 che le cambiò la vita. Accusata dell’omicidio di Meredith Kercher, Amanda ha passato 4 anni in carcere.

Ho cominciato a capire come ci si possa sentire imprigionati dentro la propria vita, così disperati da volerne fuggire, anche se questo significa non esistere più” scrive la ragazza che racconta anche dell’atteggiamento ostile e distaccato delle sue compagne di cella che, vedendola spesso immersa nella lettura, la consideravano una snob.

Ora che il caso è stato riaperto e che l’assoluzione di Amanda e Raffaele Sollecito sono state annullate, la studentessa vive nel terrore. La Knox continua a chiedere perché nessuno le creda e, leggendo alcune pagine del suo libro, è chiaro che tornare in carcere per lei sarebbe davvero rischioso. Già perché, temendo di dover passare la vita in cella, Amanda si è chiesta più volta come porre fine a quella vita inutile: avvelenandosi con la candeggina, ingoiando frammenti di vetro o una penna rotta, sbattendo la testa contro il muro, impiccandosi? “Meno efficace, ma più dignitoso, morire dissanguati” aveva concluso la 25enne.

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