Leila Hatami, richiesta condanna per un bacio sulla guancia

Leila Hatami, star del cinema della Repubblica Islamica, bacia sulla guancia il presidente del Festival di Cannes Gilles Jacob.  Un gesto consuetudinario in Occidente ma che ha suscitato accesissime polemiche e addirittura rivolte tra i mussulmani.

Leila Hatami, star del cinema della Repubblica Islamica
Leila Hatami, star del cinema della Repubblica Islamica

 RICHIESTA LA PENA DI 50 FRUSTATE PER LA STAR DEL CINEMA LEILA HATAMI

Un casto bacio è il motivo dello scandalo. Gli studenti di Hezbollah, ritenuti vicini ai Guardiani della Rivoluzione hanno infuocato la polemica richiedendo che in capo all’attrice fosse applicata la condanna al massimo della pena prevista per simili gesti.

Per le donne della Repubblica Islamica è di fatto divieto avere qualsiasi tipo di contatto fisico con uomini esterni da quelli appartenenti alla propria famiglia. Questo codice di comportamento è previsto dalla Shari’a, la legge islamica, che punisce addirittura con 50 frustate simili gesti.

Lei, Leila Hatamila vincitrice di un Orso d’argento al Festival di Berlino come migliore attrice, e del Premio come migliore interpretazione femminile al Montreal World Film Festival, è la vittima di questo codice punitivo.

Cannes le è particolarmente cara, fu qui infatti che due anni fa vinse il film “Una Separazione” di Asghar Farhadi, di cui è protagonista, ma ora la kermesse francese rischia di essere ricordata come luogo in cui è scoppiata su di lei una brutta escalation di protesta.

Questo quanto sostenuto dagli studenti mussulmani:

“Noi firmatari siamo un gruppo di studenti musulmani e chiediamo alla magistratura che si occupa di media e cultura di perseguire Leyla Hatami per il suo atto peccaminoso di baciare un uomo straniero in pubblico, questo secondo l’articolo 638 del codice penale islamico è da punire con una pena carceraria. Il gesto, di questa attrice ferisce inoltre i sentimenti religiosi, l’orgoglio e i martiri e per questo chiediamo che sia punita con la fustigazione come previsto è dalla legge”

Il Presidente del festival di Cannes, Jacobs, ha provato a smorzare il duro scontro difendendo l’attrice, ma anche il governo di Teheran, attraverso il suo viceministro alla Cultura, ha giudicato inappropriato ed offensivo il gesto di Leila.

 

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