Romina Carrisi, confessione hot: “In America ho fatto la cameriera in uno strip club”

Romina Carrisi, la figlia più piccola della coppia più amata del mondo dello spettacolo, quella formata da Albano e Romina Power, in un’intervista rilasciata al settimanale di gossip, Diva e Donna, ha raccontato gli aspetti negativi dell’essere la figlia di due personaggi così famosi non soltanto in Italia ma anche nel mondo.

romina-carrisiROMINA POWER, LE SUE CONFESSIONI

Romina Power ha raccontato di aver dovuto affrontare lunghi periodi di depressione e di aver fatto diversi lavori per sbarcare il lunario avendo voluto, sin da giovanissima, l’indipendenza economica.

Vivo sola e a Los Angeles ho imparato la vita vera, anche facendo lavori che qui non avrei mai potuto fare. Come la cameriera in un night club: per cinque mesi ho servito ai tavoli in un locale di spogliarelliste dove un giorno è entrato anche Quentin Tarantino. Ma non mi sono presentata, purtroppo non era il mio turno. Poi all’improvviso, da un giorno all’altro, ho detto ‘basta’: era troppo per me vedere quel tipo di vita, le stesse persone ogni notte. Il buio non mi ispirava più: avevo bisogno di luce”.

Dopo un periodo davvero difficile, la piccola Romina ha finalmente trovato la sua strada: “Ho lavorato come assistente personale per un imprenditore milionario poi ho deciso di seguire le mie passioni e per due anni ho frequentato una scuola di recitazione. Mi hanno insegnato la disciplina e a essere viva, perché ero un po’ anche morta dentro. Ero depressa, sono stata anche in terapia. C’era qualcosa di disturbato dentro di me, dovevo curarlo: non ero me stessa e lo sapevo. Ma poi, a Los Angeles, ho imparato a sorridere”.

Fortissimo il rapporto con la madre: “Mi è stata vicina in questo periodo in cui mi sono voluta allontanare da tutti, ma sono convinta che stando da sola ottieni più prospettiva. Ora però sono fidanzata e davvero felice”.

Nessun ritorno in Italia, almeno per il momento: “Mi mancava la concretezza della realtà e a volte mi sentivo il dito puntato contro per il mio cognome. In Italia è sempre stato tutto molto ovattato per me, ma non stavo bene. D’altra parte voglio fare tutto da sola e credo ancora nella meritocrazia”.

 

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