Sai che con il biglietto di Expo puoi entrare GRATIS in questi musei?

visore_foody_NEW2Hai comprato o ti hanno regalato un biglietto per l’Expo 2015 di Milano o una card Expo? Forse non lo sai ma il tuo biglietto vale più di quanto pensi! Dal 1° maggio al 31 ottobre, infatti, grazie a una decisione del ministro dei Beni Culturali, potrai entrare GRATIS in un museo o area archeologica tra i 17 scelti per l’iniziativa.

Ecco l’elenco delle strutture in cui potrai entrare gratis con il tuo biglietto per l’Expo:

 

Castello Ducale di Agliè (Torino) – Oltre trecento ambienti riccamente arredati con mobili e dipinti, come la grande sala da ballo decorata con affreschi del Seicento che rappresentano i ‘Fasti di re Arduino’, il salone d’ingresso ornato di stucchi settecenteschi del Bolina e la cappella di S. Massimo con la volta affrescata e stucchi ed ori del XVII e XVIII secolo. Annesso al castello è il grande parco con giardini all’italiana e all’inglese.

Polo Nazionale della Preistoria e Protostoria (Brescia) – Inaugurato nel 2014, integra, con l’esposizione dei reperti, il patrimonio di immagini incise sulle rocce e ricompone, in un insieme inscindibile, l’espressione identitaria della Valle Camonica. Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri fu istituito nel 1955, primo parco archeologico italiano, per la tutela e la valorizzazione di uno dei più importanti complessi di rocce con incisioni preistoriche e protostoriche della Valle Camonica.

Galleria Nazionale di Palazzo Spinola (Genova) – Per volere dei donatori il museo, ceduto allo stato nel 1958, mantiene la sua natura di dimora aristocratica, costruita dalla famiglia Grimaldi alla fine del Cinquecento. Conserva, oltre agli arredi originali, le opere di Anton van Dyck, Grechetto, Luca Giordano, Guido Reni, Rubens, Orazio Gentileschi, Antonello da Messina.

Museo Nazionale di Palazzo Grimani (Venezia) – L’architettura fonde elementi tosco-romani con l’ambiente veneziano. Le decorazioni pittoriche sono realizzate da importanti artisti di formazione centro-italiana: Giovanni da Udine, Francesco e Giuseppe Salviati, Camillo Mantovano e Federico Zuccari. Il restauro ha consentito l`apertura di un vero e proprio “museo di se stesso”, con poche, selezionatissime opere, esemplificative del gusto collezionistico cinquecentesco.

Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli (Udine) – Fondato nel 1817, il Museo ha sede dal 1990 nel cinquecentesco Palazzo dei Provveditori Veneti. La collezione del Museo racconta la storia della città, dal municipio di età romana fino al periodo della dominazione veneziana. Le tappe sono scandite dagli splendidi mosaici provenienti dalle domus, dalle lettere scolpite nelle iscrizioni pubbliche e dalle sculture provenienti dalle chiese e dai palazzi della Cividale medievale. Il piano nobile ospita la ricchissima sezione longobarda, una mirabile sequenza di oggetti provenienti dalle necropoli di Cividale e del suo ducato, che racconta il fascino e la particolarità della cultura dei longobardi e tramanda l`importanza del loro contributo nella formazione dell`Italia medievale.

Teatro Farnese di Parma (Parma) – Al primo piano del Palazzo della Pilotta un portone monumentale in legno dipinto, sormontato da una corona ducale, ci conduce al Teatro Farnese: un ambiente spettacolare che conserva ancor oggi il ricordo della fastosa vita di corte dei Duchi Farnese. Quasi del tutto distrutto dalle bombe del 1944 e ricostruito in epoca moderna, oggi il teatro ci restituisce una delle più straordinarie architetture teatrali del Seicento.

Museo Nazionale San Matteo (Pisa) – La storia del Museo prende il via dalla cultura di recupero antiquario viva in Pisa sin dal Settecento, che si identifica con il primo nucleo di dipinti di “primitivi” raccolti dal canonico del Duomo Sebastiano Zucchetti (1796). La collezione lasciata in uso per la Scuola di Disegno, si accresce nel secolo successivo di altre opere pittoriche e scultoree, recuperate anche attraverso le acquisizioni al demanio effettuate in epoca napoleonica e post-unitaria, con la graduale confluenza nella locale Accademia di Belle Arti. Solo nel 1893 Iginio Benvenuto Supino allestisce presso il convento di San Francesco il nuovo prestigioso Museo Civico, di cui redige anche un prezioso catalogo. Nel 1949 nasce infine il nuovo Museo Nazionale, che accoglie le raccolte dell`ex Museo Civico con gli ulteriori incrementi e si insedia nel restaurato convento di San Matteo in Soarta.

Museo Nazionale del Ducato di Spoleto (Perugia) – Sito all`interno della Rocca Albornoziana di Spoleto, il museo è stato inaugurato nel 2007 in seguito al totale restauro degli ambienti interni della fortezza. Le opere ed i materiali, esposti secondo un principio cronologico, testimoniano la vitalità artistica e l`unità culturale del vasto territorio conosciuto per secoli col nome di Ducato di Spoleto, in un periodo storico compreso tra il IV e il XV secolo d.C. Reperti datati al IV-V secolo d.C., provenienti da aree funerarie e da edifici di culto, testimoniano lo sviluppo delle prime comunità cristiane del territorio e, in particolare, del fenomeno del monachesimo, diffuso in tutta la montagna spoletina. Le preziose opere del periodo altomedievale illustrano la rilevanza politica e culturale che Spoleto assunse quale capitale di uno dei più importanti ducati longobardi della penisola italiana.

Museo Archeologico Nazionale delle Marche (Ancona) – Il Museo è una sintesi della conoscenza storico-archeologica del territorio marchigiano, dalla più antica Preistoria fino alla romanizzazione, documentata attraverso reperti provenienti esclusivamente da scavi. Per quanto concerne la Civiltà picena, in particolare, il museo conserva la più ricca e prestigiosa raccolta esistente.

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma) – Il più rappresentativo Museo Etrusco, ricco di testimonianze provenienti dall`Etruria Meridionale. Famosi nel mondo, il Sarcofago degli Sposi da Cerveteri (VI a.C.), la statua di Apollo in terracotta da Veio (VI sec. a.C.), l`altorilievo e le lamine d`oro in lingua etrusca e fenicia da Pyrgi (V sec. a.C.), l`Apollo dello Scasato da Falerii (IV sec. a.C.), il Centauro in nenfro da Vulci (sec. VI a.C.), i complessi orientalizzanti da Palestrina (sec. VII a.C.).

Museo archeologico nazionale d’Abruzzo (Chieti) – Il museo ospitato nella ottocentesca dimora in stile neoclassico lombardo del barone Ferrante Frigerj presenta un allestimento completamente rinnovato secondo sistemi etnico-territoriali, evidenziando in tal modo la segmentazione di gruppi etnici a partire dalle fasi iniziali dell`Età del Ferro fino all`Alto Medio Evo. La lettura e la comprensione della storia di questi popoli viene proposta attraverso le peculiarità del territorio di appartenenza e delle sue trasformazioni nel tempo. I popoli illustrati al primo piano del museo sono i Vestini Transmontani, i Vestini Cismontani, i Peligni , i Marrucini, i Carricini.

Area Archeologica di Altilia-Sepino (Campobasso) – Sepino è un centro di pianura, situato ai piedi del Matese e aperto sulla valle del Tammaro già in età repubblicana. Il nome deriva probabilmente da saepire = “recintare”, ad indicare l’antico stazzo recintato connesso all’allevamento transumante, attività continuata poi nel forum pecuarium. La città romana è preceduta da un centro fortificato di epoca sannitica che sorge sulla montagna retrostante, detta di “Torrevecchia”. La massima fioritura avviene in età augustea con una radicale trasformazione dell`impianto urbano, con la costruzione della cinta di mura, interrotta da quattro porte monumentali, con una serie di torri a pianta circolare o ottagonale, con gli edifici pubblici nelle adiacenze dell`area forense. Monumenti funerari e aree sepolcrali sono all`esterno del perimetro urbano, lungo il tratturo.

Museo di Capodimonte (Napoli) – Nel 1738 Carlo di Borbone affidò a Giovanni Antonio Medrano la costruzione della nuova reggia sulla collina di Capodimonte, nella quale sistemare il grande patrimonio artistico ereditato dalla madre, Elisabetta Farnese. Dopo la II Guerra Mondiale, ne fu sancita la destinazione a Museo che fu inaugurato, nel 1957, a seguito di lavori di ristrutturazione ed al trasferimento delle raccolte d’arte medievale e moderna precedentemente esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Le collezioni comprendono circa 20.00 oggetti. La raccolta di dipinti, sculture, disegni e preziosità artistiche occupa 23 sale, in successione cronologica, organizzate per scuole. Oltre all`arte antica, il Museo ospita anche una collezione d`Arte Contemporanea, costituitasi a partire dal 1978, quando Alberto Burri, a seguito di una sua personale lasciò una sua opera, il Grande Cretto nero. Altri artisti presenti in collezione: Warhol, Kounellis, Paladino, Pistoletto, Buren, Kosuth.

Museo Archeologico Nazionale di Taranto – Istituito nel 1887, il Museo occupa fin dalle origini l’ex Convento dei Frati Alcantarini. A partire dal 1998 sono iniziati i lavori di ristrutturazione che hanno portato alla parziale riapertura al pubblico del Museo, avvenuta nel 2007. Dal 2013 sono state riaperte al pubblico le nuove sezioni espositive del Museo dedicate alla città romana, alla città tardoantica ed altomedievale fino alla rifondazione bizantina dell`XI secolo d.C. Nelle vetrine risaltano le bellissime oreficerie, arricchite da paste vitree e pietre colorate, le terrecotte policrome ancora di tradizione greca, ossi, avori, e soprattutto vetri colorati importati. La sezione dedicata alla città dal tardoantico all`età bizantina offre una vasta documentazione dei pavimenti musivi dell`edilizia pubblica e privata, con motivi geometrici e figurati policromi. La sezione dedicata alla storia del Museo è stata completamente rinnovata, con l`esposizione di acquisti e donazioni pervenute al Museo dalla fine dell`Ottocento ad oggi.

Museo Archeologico della Basilicata “Dinu Adamesteanu” (Potenza) – Il Museo, ospitato nella prestigiosa sede di Palazzo Loffredo, presenta al pubblico i risultati delle importanti ricerche condotte nella Basilicata centrosettentrionale e, al tempo stesso, costituisce la vetrina della complessa realtà archeologica di una regione che è stata luogo privilegiato dell`incontro tra genti di stirpe e di cultura diversa. Particolare attenzione è riservata ai ritrovamenti di Vaglio, da cui provengono ricchi corredi funerari, databili tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C., con raffinate armature e preziosi gioielli. Dal santuario di Rossano di Vaglio provengono gli ex-voto più preziosi, esposti nel Museo con un allestimento particolarmente suggestivo. In corso due mostre: ‘Invito a casa del principe. Archeologia a Tito. Torre di Satriano’, ‘Dinu Adamesteanu. L’uomo e l’archeologo. Dalla Dobrugia sul Mar Nero alla Siritide sullo Ionio’.(Segue)

Museo Archeologico di Sibari (Cosenza) – Il Museo accoglie ed espone i documenti archeologici della Sibaritide, dalla protostoria alla civiltà romana, oggi noti o dei quali si prevede l`acquisizione futura. Pertanto il progetto architettonico è stato elaborato in ragione di una possibile progressiva disponibilità di conoscenze, di reperti e di finanziamenti, assumendo la modularità dei volumi edilizi e la flessibilità funzionalità degli spazi, quali essenziali peculiarità. Sono stati previsti, oltre agli spazi espositivi, magazzini per il materiale proveniente dagli scavi, studi, laboratori di restauro, di disegno e fotografici, depositi di riserva dei reperti non esposti.

Pinacoteca Nazionale di Cagliari – La Pinacoteca nazionale di Cagliari è situata nella Cittadella dei musei, prestigiosa struttura culturale progettata nella seconda metà del Novecento. Ospitata dalla fine dell`Ottocento nel palazzo delle Seziate, nella vicina piazza Indipendenza, e chiusa al pubblico dalla metà degli anni Settanta, ha trovato la sua sistemazione definitiva nell`attuale sede dal 1992. L`edificio che la ospita, di gusto razionalista, ingloba parti delle mura cinquecentesche spagnole in un felice connubio tra antico e moderno. La sua ubicazione alla sommità della Cittadella offre ai visitatori un`incantevole veduta panoramica della città di Cagliari. La Pinacoteca conserva dipinti dal XIV al XX secolo. Il nucleo fondamentale della raccolta è costituito dai retabli, grandi pale d`altare a più scomparti dipinti su tavola, di scuola catalana e locale (secc.XV-XVI).

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