Martinez e i due amici che erano con lui al momento dell’aggressione (Jackson Jahir Lopez Trivino e Alexis Ernesto Garcia Rojas) si trovano tuttora in carcere in misura cautelare secondo le disposizioni del gip Gennaro Mastrangelo. L’unico per il quale non è stato convalidato il fermo è Alexis Ernesto Garcia Rojas: «Io non c’entro niente – si è difeso il giovane – avevo l’abbonamento, c’è stato un litigio tra noi e lui ma io sono sceso e ho visto soltanto dopo che Martinez l’aveva colpito con il machete».
Originario di El Salvador, Martinez ha già un figlio di 6 mesi. Il suo avvocato ha confermato che lo scontro è stato scatenato dalla richiesta da parte del capotreno di esibire i biglietti: «è nato un parapiglia, una colluttazione tra il suo gruppo, e in particolare tra un suo amico, e il capotreno che aveva chiesto di esibire i biglietti». A quel punto Martinez avrebbe cominciato a «smanacciare con il machete in mano per spaventare il controllore e permettere all’amico di scappare». Non c’era insomma volontà di uccidere, assicura l’avvocato, che combatterà in tribunale «affinché l’ipotesi contestata di tentato omicidio possa essere commutata in lesioni gravi o gravissime».