Il sacerdote propone “l’abolizione dei carceri minorili da sostituire con strutture non carcerarie, con educatori preparati che permettano alla gente che ha sbagliato tanto, di ‘pagare’ gli sbagli in luoghi, modi e tempi non repressivi ma rieducativi“.
“I ragazzi che hanno sbagliato tanto non devono peggiorare ma migliorare attraverso progetti, attività, studio, arte, sport, musica e lavoro” continua Don Mazzi. “È vero che Corona non è un minore e un adolescente – chiarisce subito – che ha fatto cretinate inspiegabili e smargiassate infinitamente stupide. Ho parlato a lungo con lui di queste cose. La giustizia, però, l’ha trattato in modo assurdo. Ed è per questo che approfitto del caso per partire da lontano e mettere sul tavolo l’intera situazione carceraria italiana minorile e non minorile. Non è un atto di debolezza e, tanto meno, una svalutazione del dolore immenso che certi giovani procurano ad innocenti rovinando intere famiglie. È un modo diverso, ripeto, meno carcerario, ma più auto-educativo e profondo. Il solo capace di cambiare la morte in vita e l’offesa in perdono“.