Intervistato da Il Tempo, Don Mazzi ha dichiarato di concedere la comunione a chiunque gliela chieda, divorziati e omosessuali compresi: “Se la Chiesa va avanti, bene, io comunque vado per la mia strada. E se vedo che uno è divorziato o è omosessuale ma negli occhi ha lo sguardo della bontà, io la comunione gliela do lo stesso“.
“La parola accoglienza deve essere vissuta a 360° – spiega Don Mazzi – perché sa che se poi cominciamo a metter le virgole all’accoglienza allora il significato cambia (…) Bisogna allargare i sacramenti, darli anche a chi ha esperienze, come dire, non lineari, ed una esistenza non ligia alla cosiddetta normalità”.
“Posso mica dire, accolgo dalle 7 alle 9 e poi chi si è visto si è visto. Oppure, accolgo Tizio sì e Caio no. Se la porta è aperta allora deve essere spalancata a tutti” conclude il sacerdote, ricordando anche che “la Chiesa è ancora così ricca mentre fuori ci sono milioni di poveri. Bisogna cambiare anche questo“.