EPIC FAIL di Rita dalla Chiesa sul referendum in Grecia

RITA DALLA CHIESA“Non sono greca. Ma amo la Grecia come se fosse casa mia“. Così comincia un lungo post scritto da Rita dalla Chiesa su Facebook nella storica giornata di sabato 4 luglio, quando i greci hanno risposto “NO” al referendum in cui il governo chiedeva loro se accettassero o rifiutassero le riforme chieste dai creditori per continuare con gli aiuti.

Ho vissuto le sue strade, il suo mare, il profumo dei fiori della notte, le sue contraddizioni, la generosita’ degli isolani – continua Rita dalla Chiesa su Facebook –  l’affetto che hanno verso noi Italiani che, in qualche modo, li abbiamo aiutati in guerra contro i tedeschi…“.

Ed ecco l’epic fail. Già perché durante la seconda guerra mondiale non si può certo dire che l’Italia abbia aiutato la Grecia dato che l’abbiamo invasa (le truppe italiane sono entrate in territorio ellenico il 28 ottobre 1940) e, quando quest’ultima ha tentato di opporre resistenza e di contrattaccare, dopo 6 mesi di guerra di posizione tra le montagne abbiamo anche chiesto l’aiuto degli alleati tedeschi!

Dalla Chiesa, che ha vissuto per anni in Grecia quando era fidanzata con l’architetto Akis Panakis, ha risposto alle critiche del popolo del web chiarendo quello che intendeva dire nel post precedente.

Mi rendo conto che c’e’ gente, sul web, che abituata ai bla bla politici, poi non riesce a capire le cose piu’ semplici – scrive – Nel mio post di ieri ho scritto di come io, per 12 anni, abbia vissuto la Grecia. In tutti i suoi aspetti. Ho vissuto parecchio tempo a Cefalonia, ad Argostoli. Ogni volta salivo a portare i fiori ai nostri soldati ammazzati in quella maledetta fossa comune dai tedeschi. Ed e’ stato ad Argostoli che molti “vecchi” mi hanno raccontato episodi di vicinanza e solidarieta’ fra greci e italiani. Malgrado fossero in guerra fra loro. Mi hanno raccontato di italiani che portavano al largo, sulle barche, alcuni greci per non farli prendere dai tedeschi. E di greci che dividevano le razioni con loro. Perche’ avrebbero dovuto raccontare delle balle? Erano tragedie che avevano vissuto sulla loro pelle. Questo volevo dire nel mio post. Era questo il significato del mio “in qualche modo”. Avete mai ricevuto una carezza sulla testa da qualcuno a cui chiedete un’informazione? Io si, da un vecchio signore seduto su un muretto in mezzo ala strada, con il suo bastone. Quella carezza non me la scordo piu’. Io ho vissuto la Grecia normale, quella dei famosi tavolini blu sul mare, con la feta e le olive. Una Grecia semplice. Perche’ mi avete aggredita in modo cosi’ violento e sarcastico? Certo che la so, la storia. Certo che so quello che sapete anche voi. Peccato, pero’, che voi non sappiate di slcune azioni di solidarietà’ umana che non troverete su nessun libro di testo. E con questo chiudo un argomento che, anche a molti greci che mi hanno scritto, e’ sembrato fazioso e troppo sopra le righe. Ha vinto il no. Fatevene una ragione. Non tutti hanno voglia di sottostare ai diktat della Merkel e delle sue banche amiche. C’e’la liberta’ di pensiero, che molti di voi non conoscono. Soprattutto se il pensiero non coincide con il vostro“.

A conferma delle sue parole, nelle ore successive Rita ha pubblicato due testimonianze arrivatele per posta.

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