È bastato un tweet per scatenare il panico tra i follower di Matteo Salvini, che nella giornata di ieri ha candidamente cinguettato: “Renzi obbedisce a Bruxelles, arriva la “tassa sui condizionatori”: 200 euro in più a famiglia. Ovviamente la Lega si opporrà!“.
Renzi obbedisce a Bruxelles, arriva la “tassa sui condizionatori”: 200 euro in più a famiglia. Ovviamente la Lega si opporrà! #Salvini
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 Luglio 2015
Candidamente, sì, perché il leader della Lega si è reso colpevole di eccessiva… leggerezza.
Come milioni di italiani, anche Salvini sarà stato tartassato dalle centinaia di articoli e post sulla presunta “tassa sui condizionatori”. E come tanti italiani, anche Salvini ha pensato bene di indignarsi e condividere la notizia senza prima verificarla.
Sarebbe bastata una ricerca su Google di un paio di minuti scarsi per scoprire che la presunta tassa
- non è stata introdotta da Matteo Renzi ma da Monti, ben due anni fa
- non riguarda i condizionatori “casalinghi” ma i grandi sistemi di climatizzazione che superano i 12 Kw, usati di solito in alberghi, centri commerciali e grandi attività. I condizionatori che abbiamo in casa hanno infatti una potenza media di 2, massimo 3,5 Kw.