Arrestata per non aver messo la freccia, Sandra muore in carcere

Venerdì 10 luglio Sandra Bland, 28 anni, impiegata nella Prairie View A&M University, afroamericana, si era dimenticata di mettere la freccia prima di cambiare corsia. Dietro di lei una volante della polizia, che le ha intimato di accostare. Sandra ha subito fermato l’auto e si è messa a disposizione dell’agente Brian T. Encinia che però l’ha ammanettata, sbattuta a terra e minacciata con un taser per motivi ancora ignoti.

Poco dopo, Sandra è stata letteralmente sbattuta in una cella del carcere della Contea di Waller, in Texas.

Tre giorni dopo, Sandra era morta. Ufficialmente la donna si sarebbe suicidata.

L’arresto di Sandra ripreso in un VIDEO terrificante

Il video dell’arresto della giovane afroamericana è stato messo a disposizione degli inquirenti.

Nel filmato, ripreso dalla volante, dal minuto 9.00 si vede l’auto di Sandra accostare e si sente il primo dialogo tra la donna e l’agente.

«Mi sembra molto scocciata», dice lui. «Lo sono, lo sono davvero», risponde lei. «Le dispiace spegnere la sigaretta?» incalza lui. «Sono nella mia auto, non vedo perché dovrei farlo» reagisce lei. L’agente non la prende bene e le chiede di scendere dall’auto. Lei si rifiuta. «Ti faccio scendere con la forza, allora» dice Brian T. Encinia, chiamando i rinforzi. Poi, l’agente sfodera il taser e indicando la sigaretta di Sandra, la minaccia: «Ti faccio accendere…».

A questo punto Sandra scende dal veicolo, e i due si spostano dall’inquadratura. Ma un altro video, fornito da un passante, mostra la violenza con cui l’agente, aiutato da un collega, effettua l’arresto. «Mi fai male, mi spacchi i polsi!» si lamenta la 28enne «mi hai fatto sbattere la testa, non te ne frega niente?» chiede disperata, per poi aggiungere «sono epilettica». L’agente è impassibile: «Bene».

La sorella di Sandra, Shante Needham, ha poi confermato che l’agente è salito sulla schiena di Sandra per ammanettarla, spezzandole un braccio.

La morte di Sandra Bland

sandrabland4Sono le 6.30 di lunedì 13 luglio. Sandra è rinchiusa nella cella 95 del carcere della Contea di Waller da tre giorni. Non ha fame ma sta bene, come conferma poco dopo a una guardia, alla quale chiede di poter fare una telefonata. Due ore dopo, le guardie la trovano impiccata. Per togliersi la vita, Sandra avrebbe usato un sacchetto di plastica (trovato, secondo le prime indagini, nella pattumiera della sua cella) annodato intorno al collo. Subito soccorsa, alle 9.16 viene dichiarata morta per asfissia.

Ma per la famiglia di Sandra e per il suo avvocato, Elton Mathis, è presto per parlare di suicidio. Mathis ha chiesto che il caso venisse trattato come possibile omicidio. La sorella è sicura che una donna come Sandra non si sarebbe mai suicidata, e secondo l’avvocato è davvero troppo strano morire in carcere 72 ore dopo essere stati arrestati per una banalissima infrazione stradale.

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