X Factor 2015, Skin e i matrimoni gay: “L’Italia deve aprirsi al cambiamento”

Skin, uno dei giudici della nona edizione di X Factor, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha parlato dei matrimoni gay e della fine del suo rapporto con la produttrice Christiana Wyly con la quale convolò a nozze l’11 agosto del 2012.

skinX FACTOR 2015, SKIN E I MATRIMONI GAY

“All’inizio di quest’anno il mio matrimonio è finito. Lei ha un figlio di dodici anni: nei primi due anni del nostro matrimonio ci siamo divertiti un sacco insieme, era suo figlio, ma lei era mia moglie, eravamo una famiglia. Adesso lo vedo ancora, ovviamente”, ha dichiarato Skin.

Il giorno del suo matrimonio: “Ho invitato solo le persone della famiglia che erano felici che mi sposassi. Gli altri, gli omofobi, sono rimasti a casa. Mia madre è religiosissima ed è molto attiva nella sua parrocchia, ma è una donna intelligente. Per una parte della mia famiglia anche solo fare la cantante è una cosa di cui vergognarsi: io ho studiato architettura d’interni per fare contenti i miei, mi sono laureata per renderli orgogliosi. Ma a un certo punto bisogna cominciare a stare in piedi da soli e fare fronte alle critiche e alle cattiverie”.

La dine del matrimonio è stata particolarmente dolorosa per Skin che, però, è riuscita a rialzarsi: “Da quando è successo ho cominciato a dire sì alle cose. Dire sì mi ha fatta sentire come la fenice che risorge dalle ceneri: tutta la mia vita era per aria, distrutta, bruciata, ma sono rinata. Quindi ho detto sì a X Factor per sfidare me stessa: avevo bisogno di qualcosa di emotivamente intenso e l’ho trovato… È anche un modo per ritrovare la fiducia in me stessa. Quando una storia finisce ti senti atterrato in un angolo: devi scuotere la testa, rialzarti a fatica e andare avanti. Vedere i ragazzi che cantano sul palco è terapeutico ed emozionante: mi ricorda quando ho cominciato io, e la strada che ho fatto”.

Infine, ha parlato dei matrimoni gay in Italia: “I tempi sono maturi perché anche l’Italia salga sulla barca su cui sta salendo tutto il mondo. Capisco che avere qui la Chiesa renda le cose più complicate, ma questo cambiamento deve avvenire. Non capisco che cosa ci sia di pericoloso: ci sono ancora abbastanza eterosessuali al mondo perché la razza umana non si estingua. E se ci estingueremo sarà per quello che stiamo facendo all’ambiente, non certo per colpa dei gay. Anni fa – non tantissimi per la verità – neri e bianchi non potevano sposarsi: se ci pensiamo adesso, non sembra una cosa stupida? Succederà lo stesso ripensando alle battaglie per i diritti omosessuali. L’Italia dovrà cambiare se vuole continuare a essere vista come un Paese progredito. E anche la Chiesa deve evolversi, i ragazzini sentono le opinioni sui gay, sulle donne e pensano: è allucinante. E si allontanano dalla fede. Ma non credo spetti a una rock star inglese spiegare agli italiani cosa dovrebbe fare l’Italia, lo sapete già voi come si fa a cambiare”.

 

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