USA: giustiziata nonostante l’appello del Papa, ecco cosa aveva fatto Kelly

Nella notte tra martedì e mercoledì è morta Kelly Renee Gissendaner, giustiziata tramite iniezione letale nonostante gli appelli del Papa e degli stessi figli della donna, rea di aver progettato (ma non compiuto) l’omicidio del marito.

La commissione di libertà vigilata della Georgia ha ricevuto e valutato un ultimo appello poco prima dell’esecuzione, che avrebbe dovuto tenersi alle 19 (ora locale) di martedì nel carcere della Jackson County. Dopo il riesame, però, la commissione ha deciso di ignorare l’appello e ha fissato l’esecuzione a mezzanotte e 21 minuti.

Il motivo di tutti gli appelli in favore della Gissendaner? Kelly è stata sì causa della morte del marito, ma non fu lei a ucciderlo, bensì Gregory Owen, che ai tempi dell’omicidio (1997) era il suo amante. Peccato che Gregory sia stato “graziato” per aver testimoniato contro la sua donna: condannato all’ergastolo, potrebbe addirittura uscire dal carcere nel 2022 in libertà condizionata.

2614C67C00000578-2975907-Locked_up_Gissendaner_who_will_be_the_first_woman_to_be_executed-a-7_1425323221138Kelly ha visto la morte in faccia diverse volte, prima di martedì sera. Doveva essere giustiziata il 25 febbraio, ma causa maltempo l’esecuzione era stata rinviata al 2 marzo. Poco prima dell’iniezione letale, però, i legali della donna avevano rinvenuto delle parti estranee nelle fiale che sarebbero state usate per l’iniezione. E così Kelly si era “salvata” di nuovo.

Martedì, per la sua ultima cena Kelly ha mangiato due Whoppers di Burger King, due porzioni large di patatine fritte, un’insalata, dei popcorn e un gelato ciliegia e vaniglia.

 

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