Vuole diventare cieca, e lo psicologo la accontenta: il motivo è assurdo

Jewel-Shuping-blindNorth Carolina – Jewel Shuping sognava fin da bambina di diventare cieca. “Quando avevo 3 o 4 anni – racconta Jewel – mia madre mi trovava di notte che camminavo nei corridoi bui della casa“. Si è anche allenata, imparando a leggere il braille (l’alfabeto per non vedenti) e facendo lunghe passeggiate con occhiali neri e bastone.

Una patologia, quella di Jewel, poco nota in Italia. Il Body Integrity Identity Disorder (Biid) porta persone nate perfettamente sane a debilitare il proprio corpo, con cui si sentono fortemente a disagio.

Jewel voleva talmente ardentemente realizzare il suo sogno, che lo psicologo con cui era in cura ha deciso nel 2008, dopo un anno di terapia, che accontentarla avrebbe migliorato la sua vita. Anche se la medicina ufficiale è categorica nel rifiutarsi di soddisfare il desiderio malato dei sofferenti di Biid. Sarà per questo che nei racconti di Jewel il nome del medico non compare mai….

Mentre lo psicologo le versava del detersivo negli occhi, Jewel ha cominciato a piangere di dolore e di felicità. Dopo aver atteso una mezzora che il prodotto facesse effetto, lo psicologo ha portato Jewel in ospedale, dove i medici hanno fatto di tutto per salvarle gli occhi. Il giorno dopo, Jewel è rimasta sconvolta quando, toltasi la benda, ha scoperto di vederci ancora. In realtà la donna ha impiegato circa 6 mesi a diventare completamente cieca. Nel 2009, ha realizzato il suo sogno e oggi si sente finalmente realizzata.

A chi soffre del suo stesso disturbo, però, Jewel sconsiglia di seguire la sua stessa strada: “Non agite di impulso. Io sono felice di essere diventata cieca, era quel che volevo, e mi sento realizzata. Ma voi non fatelo, perché presto si troverà una cura per il nostro disturbo, e se agite in modo irreparabile, poi non potrete tornare indietro“. Oggi Jewel combatte per i diritti dei non vedenti.

Jewel-Shuping

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