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La vera (incredibile) storia di Luca Tommassini

I telespettatori di Pechino Express hanno dovuto rinunciare a lui dopo sole 5 puntate a causa di un grave problema alla caviglia. Ma arrendersi non è nel suo stile, assicura Luca Tommassini a Vanity Fair: “Mi dispiace che non sia stato fatto vedere che mi sono fatto male seriamente“.

Una storia, quella del coreografo di X Factor, che sembra la trama di un film: “Sono cresciuto in una famiglia ‘no soldi’, in uno di quei quartieri dove non puoi nemmeno sognare: io e mia sorella dormivamo insieme sul divano, non ho mai avuto la cameretta ma nemmeno il letto. Da piccolo sono andato da mia madre e ho detto: ‘Te la compro io la casa’. Coi primi soldi ho mantenuto la promessa“.

Tutta colpa di un padre assente ed egoista: “Ha avuto più amanti lui di qualsiasi latin lover dei film. Quando avevo 11 anni ci ha lasciati per un’altra donna, nella miseria più totale. Mia madre andava a fare le pulizie, io ho imparato a cucinare da solo (…) Lui non aveva mai accettato la mia scelta di fare il ballerino: era meccanico, credeva nel machismo più estremo. Vivevamo una zona in cui mi urlavano dietro ‘frocio’ perché c’avevo il gilet, mio padre si vergognava. Mi dava persino dei soldi ogni volta che riuscivo a evitare la s moscia. Per questo da piccolo non parlavo più. A tavola non si sedeva mai e, quando lo faceva, mia madre finiva all’ospedale. A me una sera è arrivato un posacenere in testa, però le mani addosso non me le ha messe mai. E questa cosa fa ancora più schifo: non mi toccava perché ero maschio, mentre mia sorella la picchiava davanti a me. Io dormivo accanto a mamma che c’aveva paura“.

A 16 anni è volato in America da clandestino, e lì è cambiato tutto. Luca ha fatto la gavetta, ed è riuscito a lavorare al fianco di grandi star del calibro di Madonna, Michael Jackson, Withney Houston.

Il suo segreto? “Madonna una volta mi ha detto: ‘Se sono diventata chi sono è perché ho avuto il coraggio di chiedere quello che volevo’. Sembra niente ma è la chiave di tutto” assicura Luca.

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