Gli insulti su Facebook? Diffamazione aggravata: storica sentenza della Cassazione

L18La vita dei leoni da tastiera si farà un po’ più dura grazie a una storica sentenza della Cassazione che potrebbe cambiare drasticamente il linguaggio sui social network.

La V sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso di un uomo accusato di diffamazione da Francesco Rocca (presidente della Croce Rossa Italiana) per un post scritto sulla sua bacheca personale in cui si scagliava, appunto, contro Rocca.

La Cassazione ha deciso (dando così vita a un importante precedente) che a un post/commento su Facebook va riconosciuta la stessa aggravante prevista per le diffamazioni a mezzo stampa prevista dal 3° comma dell’articolo 595 del Codice penale “poiché la diffusione di un messaggio con le modalità consentite dall’utilizzo per questo di una bacheca Facebook ha potenzialmente la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone”.

Chi insulta o diffama a mezzo stampa o sui social network rischia dunque la reclusione da sei mesi a tre anni o una multa non inferiore a euro 516.

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