Rosa, uccisa dal marito a Genova, ha racconta il suo calvario su Facebook

11350584_879736645418813_9119341849409926187_nSi chiamava Rosa Landi, faceva la casalinga e aveva 59 anni, più di 40 dei quali passati insieme al marito Ciro Vitiello, 64 anni, ex dipendente di una ditta di pompe funebri. La coppia aveva due figli di 40 3 43 anni.

Rosa e Ciro abitavano in un appartamento di via Toscanelli a Sestri Ponente, ma proprio quello che era stato per anni il loro nido d’amore si è trasformato in un luogo d’orrore quando, sabato scorso, Ciro ha raggiunto alle spalle Rosa, che era intenta a versare il caffè, e le ha crivellato la schiena con cinque colpi calibro 22. Poco prima, la Landi aveva chiamato terrorizzata uno dei figli e la nuora: «Papà è fuori di testa, ho paura».

Non era la prima volta che Ciro minacciava Rosa di morte, e non era la prima volta che Rosa si confidava con amici e familiari. Ma nessuno le aveva mai consigliato di denunciare il marito.

Nei giorni precedenti alla tragedia, il diario Facebook di Rosa era costellato di post e aforismi che parlavano più o meno direttamente della nuova direzione che stava prendendo la sua vita. A causa di qualche scappatella di troppo di Ciro, Rosa aveva deciso di lasciarlo e stava affrontando la sua nuova vita da single passando più tempo con le amiche e frequentando un corso di ballo liscio.

«Se una persona mi delude non litigo, non alzo la voce, non cerco di comprendere perché sarebbe tempo perso. Ma lo allontano piano piano, silenziosamente» scriveva la donna, pochi giorni prima di essere uccisa. «A volte ho solo voglia di andarmene lontano da tutti. A volte ho voglia di non esistere più per nessuno».

L’ultimo messaggio è stato pubblicato poco prima di morire. «Buona serata».

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