Simona Ventura è tornata ad essere la protagonista indiscussa del gossip italiana. Tornata dall’Isola dei Famosi, la conduttrice sta rispettando tutti gli impegni derivanti dal suo contratto con Mediaset e, nel corso della sua partecipazione al Grand Hotel Chiambretti ha lasciato senza parole il conduttore.
SIMONA VENTURA E IL DUE DI PICCHE A PIERO CHIAMBRETTI
Nel presentare la Ventura, Piero Chiambretti le ha dato il benvenuto e Simona lo ha gelato subito raccontando un piccantissimo aneddoto: “Lei quando io avevo 20 anni ha preso un due di picche grosso come una casa”.
Si passa, poi, ad affrontare i temi della sua partecipazione al reality show che, in passato, le ha dato tante soddisfazioni da conduttrice: “Il televoto è un voto contro, non a salvare. Quindi ci sono dei gruppi che si organizzano contro ma ci sta…”.
Simona ha negato di aver ricevuto favori: “Lì ho trovato un pettine sulla spiaggia per cui mi pettinavo ogni mattina e la cosa mi faceva piacere perché mi dava energia. Mai avuto un panino di nascosto, morivo piuttosto che mangiare un panino. Mi sono salvata mangiando lumache di mare e i risotti a Playa Uva erano buonissimi. Nessuno dei tecnici mi rivolgeva la parola”.
Nessun pentimento per la conduttrice: “Tutto quello che ho fatto l’ho voluto io, non ho né rimpianti né rimorsi. Andando all’Isola mi sono giocata tutto, nel senso che sono andata lì cercando di far vedere tutta me stessa e ho vinto perché sono riuscita, specialmente nell’ultima settimana su Playa Soledad, a migliorare, a migliorarmi, e a far vedere anche la mia fragilità, che era nascosta dentro di me da tanti anni”.
Sulla presunta tresca tra Marco Carta e Jonas Berami: “Anche se fosse sono cavoli loro, uno deve sempre andare a ravanare nella sessualità delle persone. O sono brave persone o sono cattive persone”.
Infine, su Alfonso Signorini: “Signorini sull’Isola direbbe un po’ meno fregnacce e darebbe meno giudizi… Capirebbe determinate cose perché è facile da qua avere delle immagini distorte, invece lì, sull’Isola, davanti al dolore vero, al lavoro vero, alla fatica vera, probabilmente anche il suo modo di vedere le cose cambierebbe…”.