La 38enne Floriana, mamma da 20 giorni, ha raccontato la sua esperienza a Vanity Fair: «Ha presente come ci si sente dopo un paio di bicchieri di vino? Lucidi, ma rilassati e sereni».
«Non l’avevo programmato prima. Sapevo cosa fosse perché lo vedevo nelle trasmissioni americane sul parto, ma non ci avevo mai pensato troppo. Però, adesso che l’ho provato, lo consiglierei a tutte» ha detto Floriana, che racconta il suo travaglio di 12 ore. «Ho rotto il sacco in anticipo di un mese, poi ho iniziato con le contrazioni. Quando la dilatazione è arrivata a 2,3 centimetri, mi hanno dato una mascherina collegata con una bombola. Il flusso del gas si attiva solo quando si inspira, poi si blocca: potevo decidere io quando azionare la valvola. L’effetto dura solo mentre si inala il gas, poi svanisce. Ma, per capirci meglio, se prima il dolore raggiungeva la soglia di 8 su 10, con il protossido si riduceva a 4».
Il gas l’ha aiutata per almeno un’ora e mezza, anche se poi è entrata in scena la classica anestesia peridurale, più efficace quando il “gioco si fa duro”.
«Non so davvero come avrei fatto senza. Non è che il gas tolga completamente il dolore, ma lo fa percepire meno e permette di godersi davvero il momento» ha detto entusiasta la neo-mamma.