Nichi Vendola racconta i primi mesi da papà: “Ecco perché non torno in Italia”

231533196-36d50ae1-6da5-4271-aeed-900fabe268ecNichi Vendola e il compagno Ed Testa sono da poco diventati genitori del piccolo Tobia Antonio Testa (che porta il cognome di Ed, suo padre biologico), e hanno scelto Repubblica per raccontare la loro nuova vita da papà.

Quando era ragazzo a Terlizzi, ma avrei immaginato di avere un giorno un marito canadese e un figlio americano – ha ammesso Vendola, che ha deciso di rifugiarsi in Canada per tutelare la sua nuova famiglia – Mi sono battuto per i diritti civili per tutta la vita e ho vissuto sulla mia pelle la vergogna per gli insulti sulla mia sessualità. Io e Ed non vogliamo fare i testimonial di una battaglia di civiltà. Vogliamo solo vivere in pace. Non permetteremo che il corpo di nostro figlio diventi una bandiera dei diritti civili“.

Ed e Nichi chiamano zia la Donatrice; e ‘la nostra Grande Madre’ è la Portatrice. A Sacramento – continua Vendola – abbiamo trascorso la più lunga attesa della nostra vita in casa di una coppia gay che ci ha ospitato senza neppure conoscerci, come fossimo amici di vecchia data. Dall’Italia mi arrivava il rimbombo delle volgarità che mi rovesciavano addosso. C’è qualcosa di storto nel mio Paese che mi ha fatto piangere di dolore. In quei giorni avevo chiuso ogni rapporto con l’Italia. Non rispondevo neppure ai messaggi“.

Nichi ed Ed non hanno fatto in tempo ad assistere alla nascita del piccolo: “Siamo arrivati un minuto dopo. Avevamo fatto le prove: venti minuti di una strada tutta dritta. Il marito di Thelma, la gestante, ci ha mandato un messaggio: the baby is coming. E, poco prima dei venti minuti: the baby has arrived“.

La donatrice dell’ovulo è una ragazza di 26 anni, mamma di una bambina, mentre la gestante, è un’assistente sociale di 29 anni, mamma di tre figli – spiega Vendola, mostrando le foto della casa in cui vive la Portatrice – Ecco, questa è la casa a tre piani del quartiere residenziale di Sacramento dove la portatrice vive con la sua famiglia. Ti sembrano poveri?“.

Il desiderio di paternità è il contrario dell’egoismo. Prima pensavamo all’adozione. Stiamo insieme da dodici anni e volevamo un figlio. Sia per gli eterosessuali, sia per gli omosessuali, sia per i padri sterili e sia per quelli fertili la voglia di avere figli è amore per la vita, il presupposto per la sopravvivenza dell’umanità” dichiara Vendola.

Scegliere la donna che avrebbe ospitato il loro bambino per 9 mesi nel suo ventre non è stato facile e immediato: “Ne abbiamo incontrate tante, e Thelma tante volte, prima di scegliere. L’agenzia di Sacramento è molto seria e le leggi californiane non consentono quel mercato che ci fa orrore e che viene praticato in altri Paesi, più poveri, in India, in Ucraina …“.

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