Vaccini e autismo: la sentenza definitiva della Corte Suprema

vaccino_miti-sfatareC’è un nesso tra vaccino trivalente (quello che previene morbillo, rosolia e parotite) e autismo? Una domanda a cui la comunità scientifica ha già risposto – negativamente – da tempo, ma che molti genitori si pongono ancora dopo che il medico (ora radiato dall’albo) Andrew Wakefield pubblicò sul Lancet nel 1998 uno studio poi rivelatosi una bufala.

Ma cosa dice la Giustizia italiana?

Sia il Tribunale di Pescara che la Corte d’Appello de L’Aquila non hanno riconosciuto la domanda di indennizzo e risarcimento danni di due genitori che attribuivano l’autismo del figlio al fatto che avesse fatto il vaccino trivalente. Ma la novità è che anche la Corte Suprema si è trovata d’accordo sul fatto che ci sia solo un “nesso causale” tra la malattia e la vaccinazione, respingendo il ricorso contro la sentenza fatto dalla coppia.

Secondo la Corte Suprema, la Corte d’Appello “ha dato conto, sul piano formale, delle competenze di ciascuno dei consulenti incaricati e così dell’ampiezza dell’indagine svolta, caratterizzata dal concorso di distinte ma integrate professionalità, fra cui quella nel settore della neurologia, comprendente lo studio dei disturbi o sintomi del c.d. spettro autistico”.

Secondo i giudici della Cassazione, la Corte D’Appello “ha fatto oggetto di specifico e adeguato esame la questione della valutazione, da parte dei consulenti d’ufficio, della sussistenza di un nesso causale tra le vaccinazioni e l’insorgenza del disturbo, dando conto delle posizioni assunte dagli esperti anche sulla base di dettagliati richiami ai loro elaborati”.

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