Salerno: beccato mentre cucinava i resti della madre

lino renzi-2È stato soprannominato “il cannibale di Salerno” Lino Renzi, l’uomo che, due anni fa, uccise a calci e pugni la madre Maria Pia Guariglia e infierì sui suoi resti.

Quando nel luglio del 2014 la polizia fece irruzione in quell’appartamento in via Martuscielli a Torrione in seguito a una telefonata anonima che segnalava un forte odore di gas, si ritrovò davanti all’orrore puro. Renzi era nudo nel suo letto. Nel bagno quel che rimaneva del corpo senza vita della madre. In cucina, sulla griglia, le viscere della 78enne stavano cuocendo a fuoco lento. Nel congelatore un piede della donna (“Volevo distruggerla e poi ricostruirla” spiegherà poi Lino). Il matricida dichiarò di essersi cibato dei resti della madre.

Ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Aversa e poi rinchiuso nel Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Vairano Patenora, in provincia di Caserta, Renzi è stato dichiarato “infermo e socialmente pericoloso“. Sua madre era ben consapevole dei suoi problemi, e l’ultima lite tra i due era scaturita all’ennesima richiesta da parte della donna di farsi ricoverare.

Il gip del tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini, ha condannato il matricida a 30 anni di reclusione: Renzi potrà dirsi di nuovo un uomo libero a 78 anni.

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