Scontro tra treni: madre e figlia morte abbracciate? Tutto inventato

Insieme alla notizia del terribile scontro tra due treni in Puglia hanno cominciato a circolare le piccole grandi storie dei protagonisti dell’incidente. Dopo poche ore, ecco comparire anche volti, nomi e cognomi delle vittime.

In tanti si sono chiesti chi fossero la mamme e la sua bambina morte abbracciate di cui avevano parlato i volontari durante le prime operazioni di soccorso, quella mamma e quella bambina per le quali abbiamo pianto tanto nelle ore successive alla tragedia, immaginandocele terrorizzate poco prima dell’impatto e unite per sempre in un abbraccio fatale e senza fine.

Peccato che una volta ultimata la conta delle vittime e i riconoscimenti dei corpi, non vi sia traccia di mamma e figlia. Una madre c’era, su quel treno. Si chiamava Pasqua detta Patty, ma sua figlia, 3 anni, era a casa sana e salva con il papà. E l’unico bambino vittima dell’incidente è stato Antonio Summo, studente di 15 anni.

E dire che Enza e Marianna, le due volontarie del 118 intervistate da Repubblica Tv, non solo avevano confermato l’esistenza delle due povere vittime ma avevano anche infarcito la storia di particolari.

Non si può raccontare quella scena. Solo chi è mamma, chi è genitore può capire in quel momento cosa si è provato”. Quando il cronista chiede in quale vagone fossero state ritrovate madre e figlia, Enza e Marianna rispondono con un vago “Non te le sappiamo dire”. Poi riprendono il racconto: “Era a terra vicino a un ulivo. La mamma era sul fianco destro, scusate volevo dire sinistro. Adesso stiamo realizzando cosa è successo”.

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