Pamela Prati lo rivela solo ora: il retroscena shock mai confessato!

Sono passate diverse settimane da quando Pamela Prati ha lasciato la casa del Grande Fratello Vip ma la showgirl sarda continua a far notizia. Oggi, Pamela Prati ha deciso di confessarsi a cuore aperto in un’intervista rilasciata ai microfoni del settimanale Gente.

pamela pratiPAMELA PRATI, IL RETROSCENA SULL’INFANZIA

Il racconto di Pamela Prati comincia dai giorni della sua permanenza nella casa del Grande Fratello Vip: “Gli ultimi giorni nella casa non sono stati semplici. I tanti momenti di solitudine mi hanno portata a ripensare alla mia vita, soprattutto all’infanzia che non è certo stata facile. Più passavano i giorni, più mi sentivo strana. Qualcosa ha iniziato a non funzionare più”.

Sulla claustrofobia: “Sono nata con il forcipe, e già questo è un trauma per un bimbo. Ho iniziato a soffrire di claustrofobia da piccola, ma andava e veniva. Quando è mancata mamma, il blocco è diventato totale: non riuscivo a salire su un aereo, neppure su un treno. Ancora oggi è così, e questa è la ragione per la quale dovetti rinunciare all’Isola dei Famosi pochi giorni prima della partenza. Entrare nella casa del Grande Fratello, vivere dentro uno spazio chiuso, per me era una sfida. Anche se sono durata poco, posso dire di averla vinta”.

Pamela Prati, poi, ricorda la difficile infanzia. A un anno e mezzo è stata portata in un collegio di suore di Tempio Pausania insieme ad altri cinque fratelli: “Adesso mi vengono i brividi, ma allora, così piccolina, non capivo che cosa stesse accadendo. Mamma, vedova di guerra, abbandonata da mio padre, operaia a tempo pieno alla Galbani, non riusciva a crescerci da sola. L’unica soluzione era affidarci a un istituto. Lei piangeva disperata quando ci siamo separati, io seguivo le mie sorelle senza immaginare cosa sarebbe accaduto da quel momento in poi (…) Mai una carezza, un gesto non dico amorevole, ma di compassione. Certo, c’erano le mie sorelle più grandi, ma poco potevano contro le regole di quel collegio che per una bimbetta piccina erano crudeli”.

Nessuna colpa, però, alla mamma: “Per me lei è sempre stata un esempio, un’eroina, una donna che ha fatto sacrifici enormi per riuscire, come poi avvenne, a riavere tutti i suoi otto figli a casa. L’ho sempre amata profondamente. Con i primi soldi che ho guadagnato le ho comperato un appartamento a Olbia vista mare, tutto arredato. Anni prima aveva svenduto il suo per poter dare da mangiare a noi bambini, ed era andata in affitto. La bendai e le dissi: “Questo è tuo”. Scoppiò a piangere. Ma io glielo avevo promesso: “Mamma, appena posso ti restituisco tutto l’amore che mi hai dato e ciò che la vita ti ha tolto”.

Poi è arrivato il successo: “Mi sembrava un sogno. Dall’anonimato alla ribalta: tutti che mi volevano vestire, pettinare, truccare. Abituata com’ero a un realtà arida di attenzioni, fu uno choc. Mamma era orgogliosa, ma ripeteva sempre: “Non ti truccare troppo e ricorda: anche se hai poco, aiuta il prossimo ma nel 1994 ho rischiato di diventare anoressica: sono arrivata a pesare 48 chili, molto poco per una alta uno e 74″.

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