L’amante Laura è stata coinvolta quando Cazzaniga ha deciso, con il suo consenso, di uccidere anche il marito dell’infermiera. I due hanno somministrato all’uomo, allora 45enne, farmaci per il diabete (che non aveva) che lo hanno lentamente ucciso.
Nel giugno del 2014 un’infermiera, insospettita, ha denunciato la coppia e da quel giorno sono partite le intercettazioni e le indagini patrimoniali.
Tra le intercettazioni più allarmanti quelle che riguardano i figli di Laura (oggi finiti in affido), con i quali la donna condivideva la sua furia omicida. «Poi facciamo fuori anche la nonna» dice un giorno Laura al figlio di 11 anni. «Non sai quanto le nostre menti omicide messe insieme siano così geniali» le risponde lui. La madre rincara la dose: «Tua nonna non è possibile. A tua nonna e a tua zia non è semplice… A meno che non gli fai tagliare i fili dei freni a tua zia… Gli tiri l’olio dei freni. Poi c’è tua zia Gabriella… Non sei abbastanza grande per poter… Non sei abbastanza grande (…) E poi cosa avresti fatto? – rivolgendosi sempre al figlio – Le avresti fatte sparire così? Non è così semplice, sono grosse! L’umido da noi passa solo una volta a settimana. Non abbiamo più neanche i maiali (la donna aveva un’azienda agricola). Ma l’omicidio deve essere una cosa per cui non ti scoprono, se ti scoprono e vai in galera perdi anche la casa. L’omicidio perfetto è l’omicidio farmacologico…».
In un’altra telefonata Laura propone a Cazzaniga «Se vuoi uccido anche i bambini» e lui, fortunatamente, risponde «No, i bambini no».