Michele Bravi: “Mi sono innamorato di un ragazzo”

Michele Bravi non ha vinto il Festival Di Sanremo ma con il suo quarto posto ha portato a casa una grande vittoria personale dopo le delusioni seguite alla vittoria a X Factor 2013.

Michele descrive “Il diario degli errori” come un «brano perfetto, per la tonalità e i colori della mia voce, ma soprattutto perché racconta la mia vera storia: è il diario dei miei errori, professionali e personali, quelli che si fanno la prima volta che ti innamori. Nel ritornello dico “almeno tu rimani fuori dal mio diario degli errori”, perché si presuppone che il diario sia stato ormai chiuso e sia arrivata un’altra occasione».

Intervistato da Vanity Fair, il giovane cantante ha raccontato la sua storia d’amore più importante: «È successo che mi sono innamorato. Una storia molto particolare con un ragazzo che fa il regista, molto diverso da me. È durata due anni ma, in termini di quello che succedeva tra noi, forse qualche giorno (…) Il primo amore è perfetto, tutto è bellissimo, solo che ti mancano le regole del gioco e quando le impari, spesso è troppo tardi: le pagine degli errori restano lì, non puoi strapparle dal diario, e quando gli errori diventano tanti è difficile che possa esserci un epilogo felice».

Michele Bravi è gay, dunque? Non esattamente, non solo. Almeno a lui non piace definirsi tale. O meglio, a lui non piace definirsi, punto: «Non vorrei usare etichette, appartengono alle vecchie generazioni e discendono da un modo di ragionare che considero superato e anche un po’ discriminatorio. Preferisco parlare di relazioni fluide. I miei fan, quando gli ho detto che il nuovo disco avrebbe parlato di una storia d’amore, non mi hanno chiesto se si trattava di un uomo o di una donna, e il linguaggio amoroso oggi sul web usa frasi come “sei la mia persona”. Non ho bisogno di fare coming out perché nessun giovane si stupisce che mi sia innamorato di un ragazzo, e penso che nessuno dei miei coetanei si tirerebbe indietro se gli capitasse di provare un’emozione per una persona dello stesso sesso».

«Se le persone si confrontano più su un piano emotivo i rapporti diventano complessi e anche fluidi – conclude Bravi – la sessualità smette di essere una scelta nel momento in cui la scelta diventa l’emozione. Io ho incontrato una persona che mi ha emozionato, che fosse un ragazzo è del tutto irrilevante: in futuro potrebbe succedermi anche con una ragazza».

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