Cosa fare in caso di soffocamento, soprattutto se la vittima di un incidente è un bambino, ormai lo sappiamo quasi tutti. E se non lo sapete, e magari siete anche genitori, guardatevi il video in fondo all’articolo e fatevi un utile ripassino…
Ma cosa NON bisogna assolutamente fare nel caso il nostro bambino o una persona accanto a noi mostri i primi sintomi di un soffocamento? Lo spiega Marco Squicciarini, medico e fondatore di Manovredisostruzionepediatriche.com:
- Rimandare la chiamata al 118. Un errore molto comune che rischia di essere fatale per la vittima. Avete paura che la cosa si risolva senza l’intervento dei paramedici e di fare una “figuraccia”? Beh, la vita di una persona vale molto di più del vostro amor proprio. Al primo segnale di soffocamento in atto come PRIMA cosa chiamate un’ambulanza o fatela chiamare a qualcuno che vi sta vicino mentre cominciate le manovre di disostruzione.
- Mettere due dita in gola alla vittima per farla vomitare. Niente di più sbagliato. Non solo non risolvereste niente ma aggravereste la situazione spingendo inavvertitamente il boccone o l’oggetto inghiottito ancora più a fondo nella gola.
- Prendere per i piedi il bambino e dargli pacche sulla schiena. Non fatelo. Non è la posizione più adatta alle manovre di disostruzione (guardate il video per imparare quella giusta) e soprattutto nel caso la vittima sia un neonato, rischia di creargli danni irreversibili.
- Dare ai bambini sotto ai 4 anni alimenti potenzialmente pericolosi senza prima tagliarli. Tra i cibi più pericolosi ci sono i wurstel, le caramelle gommose, il prosciutto crudo con filamenti di grasso, gli acini d’uva e in generale la frutta in pezzi grandi. Scoprite come tagliare il cibo correttamente sul portale del Ministero della Salute.
- Lasciare in giro per casa oggetti potenzialmente pericolosi come giocattoli di piccole dimensioni ma anche oggetti che un bebè potrebbe scambiare per caramelle o cibi come bottoni, palloncini sgonfi, monetine, pellicole di plastica o pile.