Nancy Brilli: “Io e Roy De Vita ci siamo lasciati dopo 15 anni d’amore”

È finita tra Nancy Brilli e Roy De Vita. La coppia non era sposata ma, dopo una storia di 15 anni, era una tra le più longeve della tv.

L’attrice si è sfogata sulle pagine di Gente, raccontando il suo dolore ma mantenendo il massimo rispetto e riserbo, per non danneggiare l’ex compagno e tutto ciò che di bello c’è stato tra loro in questi anni.

Roy e io abbiamo fatto un reset. Lui è andato a vivere per conto suo, io sto cercando casa. Ci sentiamo, ci vediamo, ci vogliamo bene, ma al momento è così – ha dichiarato la Brilli – Non voglio dire nulla che possa urtarlo o offenderlo. La nostra è stata una decisione di comune accordo, nessuno ha cacciato l’altro, non ci sono stati amanti né storie parallele. Semplicemente succede che a volte le strade non prendano la stessa china“.

Tutta colpa di quella proposta di matrimonio mai arrivata? “È uno dei motivi, ma non è nemmeno la verità – ammette l’attrice – C’è stata una trasformazione del sentimento reciproco, della vita. I contadini, quando un campo ha dato tanto, lo mettono a maggese in modo che possa tornare produttivo. Ecco, io sto a maggese. Sono single, serena e pure di buonumore. È davvero troppo presto per pensare a una nuova relazione. Non sono ancora passata oltre. Per un po’ mi dedicherò a non avere responsabilità. Mi sono preoccupata per troppi anni di essere affidabile, di fare la brava. Voglio stare senza pensieri“.

Ora è il momento di pensare al figlio 17enne Francesco, detto Chicco, nato dalla relazione con Luca Manfredi: “Siamo simili ma diversi. In lui non mi rivedo. È solido, lo è stato fin da piccolo, radicato, sano. Io a lungo mi sono sentita insicura, sbagliata. Tra di noi c’è un rapporto stretto e complice, da madre e figlio però, non da amici. Sono una confidente quando me lo chiede e un punto fermo sempre. Gli do regole che deve rispettare, anche se mi fido di lui. Chicco è un ragazzo serio con le modalità dell’adolescente: non è un bamboccione né un bonaccione, ha i suoi momenti di ribellione. Sento comunque di aver lavorato bene“.

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