Stupro di Firenze: spunta il video che incastrerebbe i due carabinieri

Lo ha girato una delle due ragazze americane nell’atrio del palazzo di Firenze in cui le due studentesse vivono insieme a due connazionali. È un video di pochi secondi che però potrebbe incastrare definitivamente i due carabinieri in servizio che avrebbero abusato delle ragazze nella notte tra il 6 e il 7 settembre.

Nel filmato è ben visibile una parte del corpo di uno dei due carabinieri, con tanto di divisa, fondina e pistola. In sottofondo si sente chiaramente una delle due ragazze gridare “Bastard, bastard!”.

“Appena dentro, nel palazzo, ci sono saltati addosso. Io non ho urlato perché ho avuto paura delle armi” ha raccontato una delle due studentesse.

La confessione del carabiniere di Prato

Uno dei due carabinieri, un 45enne di Prato, sposato e padre di un figlio, ha raccontato la sua versione dei fatti ai magistrati Giuseppe Creazzo e Ornella Galeotti.

Sono vent’anni che indosso la divisa. Vent’anni che combatto contro i delinquenti. Vent’anni che dedico la mia vita agli altri. Si lo ammetto. Ho fatto una cosa inopportuna, sbagliata, assurda. Ma lo stupro no, mai. Non ho stuprato nessuno, Dio lo sa. È il peggior reato che esista. Non l’ho violentata, quella ragazza era consenziente. Lo giuro, credetemi” ha dichiarato l’uomo, che ammette il rapporto ma non la violenza.

Sì, quel passaggio glielo abbiamo datoEravamo intervenuti davanti alla discoteca Flò, mentre riprendevamo il servizio abbiamo notato le due ragazze al lato della strada. Barcollavano, non si reggevano in piedi, erano sole. Avevano bevuto, si vedeva chiaramente, non erano lucide. Gli abbiamo chiesto dove andavano, se era tutto okay. Ci hanno detto che aspettavano un taxi, che non arrivava mai. Credendo di far bene, ci siamo offerti di accompagnarle a casa. Certo quando le abbiamo fatte salire non avevamo cattive intenzioni”.

Una volta a casa delle ragazze, succede l’irreparabile: “Ci siamo fermati, siamo scesi perché non si reggevano in piedi e volevamo accompagnarle in casa Lei mi ha invitato a entrare, e poi non ho capito più niente. Ho fatto una cosa assurda. Siamo stati insieme, ma non c’è stata violenza. Era consenziente. Ecco perché, quando ho sentito la notizia, non mi è sembrato possibile. Quadrava tutto, ma mancava un pezzo. Mancava lo stupro, la paura di quella ragazza. Abbiamo avuto un rapporto sessuale ma, lo giuro, più che consenziente”.

Impostazioni privacy