Ha nascosto il suo vero aspetto per anni ai follower che la seguivano sui social, ma questa settimana la nota fitness blogger Lauren Neate, 20 anni, ha voluto mostrarsi così com’è.
Da quando aveva 13 anni, Lauren soffre infatti di alopecia, una malattia autoimmune che l’ha lasciata completamente calva. La folta chioma castana che mostrava nei suoi scatti su Instagram, dunque, era solo una parrucca.
«Mi ci sono voluti sette anni per trovare il coraggio di farlo ma sì, la verità è che non ho i capelli – ha scritto la blogger nella didascalia di una foto su Instagram in cui si mostra senza parrucca ai fan – Ho scoperto che avevo l’alopecia quando avevo 13 anni e da allora l’ho nascosto prima con extension, poi con parrucche. Per alcune persone potrebbe essere una sorpresa, altri l’hanno già saputo, ma sto pubblicando questa foto per me stessa, per dimostrarmi che è giusto accettarlo e non nascondersi dietro l’idea di sembrare “normale”».
«Questo non è affatto un post triste: è un peso enorme che mi scrollo dalle spalle e per questo non deve essere una storia infelice. Sono così incredibilmente fortunata avere accanto il mio ragazzo, la mia famiglia e gli amici: vi ringrazio perché mi amate anche quando sembro un uovo. Per coloro che non la conoscono, l’alopecia è una malattia autoimmune. Significa che il mio corpo distrugge i miei follicoli piliferi, può accadere a chiunque in qualsiasi momento, quindi penso sia importante trasmettere consapevolezza».
Nei giorni seguenti la blogger ha raccontato la sua storia ad Allure: «Scoprire che stai perdendo i capelli a 13 anni è veramente straziante. Mi sembrava la fine del mondo. Mi sentivo una outsider totale. Il pensiero di dire la verità mi pietrificava. Ma, quando sono cresciuta, ho capito che non potevo mentire per sempre: mi sembrava di vivere in una bugia, ed era odioso. L’alopecia è una parte enorme della mia vita e mi sembra incredibile avere fatto un grande salto verso l’accettazione di me stessa. Volevo che le persone che mi seguono vedessero che nessuno è perfetto e ognuno combatte la propria battaglia, in qualche modo».