Raffaello Tonon, il dramma familiare: la toccante confessione nella casa del GF Vip

raffaello tonon

Raffaello Tonon, sin dai primi giorni di permanenza nella casa del Grande Fratello Vip, ha conquistato l’affetto del pubblico che lo ha salvato nella sua prima nomination. Questa settimana è finito nuovamente al televoto con Cristiano Malgioglio, Giulia De Lellis, Luca Onestini e Jeremias Rodriguez. Lunedì, così, potrebbe essere il suo ultimo giorno all’interno della casa più spiata d’Italia e, così, sta sfruttando questi giorni per aprire il suo cuore e tirare fuori il suo dolore.

IL DOLORE DI RAFFAELLO TONON

Nel corso di una lunga chiacchierata con Luca Onestini, diventato il suo migliore amico all’interno della casa, Raffaello Tonon ha parlato della sua difficile situazione familiare.

“Con mio padre non ho nessun rapporto anche se vive ancora con mia madre. Ma io non parlo, non vedo e non sento. Noi non abbiamo nessuna forma di rapporto. In passato c’è stato ma per me è un capitolo della mia vita che è chiuso completamente. Per quanto mi riguarda lui è il marito di mia madre”.

Luca Onestini gli chiede i motivi di tale situazione e così l’opinionista si lascia andare svelando tutti i dettagli:

“Siamo stati una famiglia molto disgraziata con rapporti disgraziati partendo tutto da lui. Lui ha avuto una famiglia perché doveva avere una famiglia, doveva essere una caldaia a norma. Apparentemente. Poi la sostanza era diversa. Nel mio caso ho avuto la fortuna di avere una madre che ha saputo fare tutto. Se fossi rimasto solo con lui non lo so dove sarei finito. Una persona agghiacciante. Per lui non nutro alcun tipo di affetto, probabilmente nutro dei rancori perché lui si è posto sempre in una condizione che ha portato a scatenare del rancore, ma non certo affetto o delle mancanze anzi quando c’è stato ha fatto più danno che guadagno”.

Con la madre, invece, il rapporto è totalmente diverso:

“Io mia madre la stimo come donna, poi come madre dovremmo aprire un capitolo a parte. Con buona fede ha fatto i suoi errori. Lei è stimabilissima come donna. Lei in fondo è stata una ragazza madre, non economicamente perché i quattrini lui li ha sempre messi. Però mi ha cresciuto da sola. Mi ha avuto a 33 anni. Io devo tanto a mia madre, devo a lei il mio amore per la cultura, però poi sai a un certo punto della vita ognuno fa le sue cose, ognuno prende la propria strada”.

La conclusione di tutto il discorso è molto amara:

“Io dico sempre che la mia famiglia è nelle mie scarpe. Sono io. Arrivi a un’età in cui anche se non hai una famiglia tua con quella di origine basta. Nel mio caso deve essere per forza così. Sono modi di vivere la vita diversi. Lei rimane mia madre, la stimo moltissimo ma è giusto che poi ognuno prenda la propria strada. Io sono una persona che ha dovuto prendere confidenza internamente con la sofferenza e la malinconia. Si arriva ad un punto in cui se anche avverti delle mancanze non stai bene ma vai avanti”.

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