La Formula 1 dice basta alle ombrelline. La Lucarelli: “Era ora”

Gli americani della Liberty Media hanno acquisito la Formula 1 da Bernie Ecclestone per 8,5 miliardi di dollari. E tra i primi provvedimenti presi della nuova direzione, eccone uno decisamente “visibile”: niente più “ombrelline” in pista! La Formula 1 dice dunque addio alle ragazze-immagine il cui unico ruolo era reggere un ombrello contro pioggia o sole sulla testa del pilota di turno e… intrattenere i telespettatori di sesso maschile prima dell’inizio della gara.

Il loro utilizzo è stato per decenni un elemento di base della F1. Oggi, invece, sentiamo chiaramente che questa pratica non è più consona con i valori del nostro marchio, ed è chiaramente in disaccordo con le regole di base della società moderna spiegano quelli di Liberty Media – Non pensiamo dunque che questa pratica sia più appropriata e nemmeno più tanto rilevante per la Formula 1 e per i suoi fan. Sia quelli nuovi, sia quelli vecchi, in tutto il mondo”.

Esulta la blogger Selvaggia Lucarelli, che spiega anche il perché: “Perché c’era, in quel gesto di tenere l’ombrello aperto sulla testa del maschio alpha, una metafora macroscopica dell’asservimento. Evocava subordinazione al potere maschile. Da una parte c’era l’uomo vincente, sulla moto, sull’auto potente, nella sua tuta da supereroe. Dall’altra c’era la donna serva o, se vogliamo essere più assolutori, valletta servizievole, in shorts inguinali, trucco sposa e con una mansione da concubine nell’Impero romano. Neanche cucinare, stirare, lavare, che almeno richiede un’energia, un onere, una fatica. No, “Reggi l’ombrello!”, che è un po’ come quando un papà che sistema un rubinetto dice al bambino di 3 anni che lo osserva ammirato “reggi la chiave inglese”. Della serie: non servi a un cazzo, ma ti faccio credere di avere un ruolo. E il ruolo è difendere il capo del maschio dominante dal calore del sole, che nel campo dei “ruoli” è come essere un salice sotto cui ripararsi a Ferragosto”.

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