Probabilmente, se hai deciso di aprire questo articolo, sei un genitore. Probabilmente, se hai deciso di aprire questo articolo, sei un genitore disperato. Tranquillo, qui, mio caro, avrai tutto le risposte del mondo. Tranquillo, perché qui, finalmente, dopo mesi di punti interrogativi a cui nessuna risposta è mai bastata, avrai le tue, di risposte. Tranquillo, non temere, l’attesa è finita.
Oggi, 15 settembre 2018, scoprirai perché tuo figlio, in questi mesi, ha rinunciato a tutto. Perché tuo figlio, in questi mesi, ha preferito restare a casa piuttosto che andare al mare. Perché contava nel villaggio turistico i giorni che lo separavano dal ritorno a casa. Scoprirai perché, tuo figlio, da un po’ di tempo, preferirebbe di tutto piuttosto che rinunciare per solo cinque minuti a quell’oasi fatta di pixel e asce da combattimento. Caro genitore, oggi, scoprirai tutto su quell’oasi chiamata Fortnite. Fortnite stesso è la risposta a tutte le tue domande. Fortnite non è nient’altro che il geometrico succedaneo della tedesca nel parco di casa, delle figurine Panini e delle gare in bicicletta.
Mio caro genitore, i tempi cambiano e cambia anche l’attitudine al divertimento. Dal divertimento spontaneo si passa a quello meccanicamente digitale. O digitalmente meccanico, che dir si voglia insomma. Vi presentiamo Fortnite: è, nella sua modalità Battaglia reale, un gioco free-to-play di genere battle royale in cui 100 giocatori combattono tutti contro tutti… capito? No? Spieghiamo meglio. Fortnite è una piattaforma, dalle sembianze di un isola, in cui cento utenti (ed uno di questi è quel disgraziato del figlio vostro) utilizzano i loro omini virtuali (più spicciolo di così si muore) per uccidersi tra di loro. Come nelle migliori battaglie reali, uno su cento (e non su mille stavolta, caro Gianni) ce la fa. E agli altri novantanove spetta la morte. Virtuale. Già, solo virtuale, potete tirare un sospiro di sollievo. A meno che… no, scherziamo. Ai vostri figli non succederà perfettamente niente, potete starne certi. Questo è quanto.
E vi diremo di più. Se vi è salita la curiosità, ecco alcuni trucchi di gioco, alcune tecniche, che potreste spacciare per vostre stasera a cena davanti ai vostri pargoli, per farveli di nuovo vostri. E se non vi interessa arruffianarvi i vostri ragazzi, abbiate almeno la decenza di passare loro il telefono o il pc su cui ci state leggendo. Fatelo, potrebbero esservene grati. Potreste essere voi, gli artefici della loro felice scoperta su come sfuggire alla terribile tempesta dell’isola. Fidatevi, potrebbe essere l’unica occasione di ritrovare il loro sorriso dedicato a voi e non a una doppia uccisione sull’isola più famosa della storia dei videogiochi.
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