Due casi di colera a Napoli: paura contagio, ecco cosa si rischia

Una grande paura a Napoli per i due casi di colera registrati nelle ultime ore.

Si tratta di una donna e del figlio di due anni. Entrambi immigrati e residenti residenti a Sant’Arpino. Proprio da pochi giorni sono rientrati dal Bangladesh. La notizia è stata diffusa dall’ospedale per le malattie infettive, Cotugno, dove sono ricoverati. “I contatti familiari sono stati individuati e sono ora sotto stretta osservazione sanitaria. La situazione è del tutto sotto controllo”, così parla Antonio Giordano, responsabile del reparto dell’azienda ospedaliera. Era dal 2008 che in Italia non si verificavano casi del genere. Stando, invece, ai dati dell’Ecdc, in Europa sono decine l’anno i casi di colera importato.

Le condizioni della donna e il bambino

La donna è fuori pericolo. Tuttavia, restano preoccupanti le condizioni del bambino che è stato trasportato d’urgenza al Santobono, ospedale per minori. Fino a stamattina è stato in rianimazione. C’è molta preoccupazione intorno alla vicenda. Non solo per come stanno le due vittime del virus, ma anche per quello che può comportare il contagio.

Che cos’è il colera?

Si tratta di una malattia infettiva acuta causata da batteri della specie Vibrio Cholerae.  Provoca diarrea causata dall’infezione dell’intestino: la trasmissione può avvenire per ingestione di acqua o alimenti contaminati dal batterio, mentre il contagio diretto avviene per trasmissione oro-fecale ed è molto raro in condizioni igienico-sanitarie normali. L’incubazione varia da uno a cinque giorni e la malattia si manifesta con diarrea e vomito che portano a una rapida disidratazione.

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