Congedo Maternità: nuove regole, si resta a lavoro fino al nono mese

 congedo-maternità-2019-nuove-regole
iStock

Nuove regole congedo maternità: le future mamme potrebbero rimanere a lavorare fino al nono mese di gravidanza.
Il Congedo Maternità cambia forma. Le donne incinte che vorranno (non è infatti un obbligo) potranno rimanere a lavorare fino al nono mese di gravidanza. Ovviamente questa possibilità viene data solo previa referto medico che dichiara la possibilità della donna di lavorare. Ma quindi come cambia il congedo maternità? Quali sono le nuove regole? Vediamole insieme.

Maternità e lavoro: un delicato rapporto

L’argomento maternità in ambito lavorativo è sempre molto delicato. C’è chi dichiara di aver paura di restare incinta per non perdere il lavoro, chi invece racconta persino casi di abuso d’ufficio in cui i dirigenti al colloquio di lavoro chiedono alle donne se hanno intenzione di rimanere incinta negli anni futuri. Insomma. L’argomento maternità è difficile. Arriva però ora un emendamento che viene incontro a tutte quelle donne (ma anche alle aziende) che preferiscono rimanere a lavorare fino all’ultimo mese di gravidanza e poi godersi più mesi di pace dopo la nascita del figlio.

Volete sapere tutto sulle ultime novità nel mondo del lavoro, ma anche ridere con le ultime news di gossip? Allora CLICCATE QUI.

Congedo maternità: cosa sapere sulle nuove regole in arrivo

Si parla in queste ore di un nuovo sistema di congedo per la maternità che permetterà a chi vuole di rimanere in ufficio a lavorare fino al nono mese di gravidanza. Questo, ovviamente, comporta di avere un periodo di astensione dal lavoro di 5 mesi dopo il parto. Le nuove regole fanno parte di quanto prevede un emendamento della Lega su tutta la manovra politica dedicata alla famiglia. Il nuovo congedo maternità è stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera e quindi diventerà operativo a breve. Si tratta di un’alternativa all’attuale congedo di maternità che, fino ad oggi, imponeva alle donne incinta di ritirarsi dal lavoro almeno un mese prima della data di nascita del bambino.

Impostazioni privacy