Bambina presa a morsi dal compagno, la mamma: “E’ malato, va curato”

Bambina picchiata
Bambina picchiata e presa a morsi dal compagno, la madre: “Non lo abbandono”

Bambina presa a morsi dal compagno, la mamma: “E’ malato, va curato”
La bambina di 22 mesi è stata trasportata in ospedale, al Bambin Gesù di Roma, in condizioni gravissime. Aveva lividi e segni evidenti di morsi sparsi su tutto il corpo. La violenza si consumava nelle mura domestiche a Genzano, un quartiere di Roma nei pressi dei Castelli Romani. E’ stato il compagno della mamma della piccola a procurarle quei segni. “L’ho picchiata perché non la smetteva di piangere”, ha confessato agli inquirenti nel corso dell’interrogatorio. Così, è stato portato in una misura di custodia cautelare istantaneamente. Sono passati pochi giorni dallo scandalo di Cardito, in cui è morto un bambino piccolissimo proprio a causa del compagno della mamma. Eppure, ecco che ci ritroviamo di fronte ad un caso analogo.

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La donna sapeva che la bambina era stata ridotta in quelle condizioni dal compagno. Sì, perché l’ha raccontato ai medici all’arrivo in ospedale. Tuttavia, ha spiegato che l’uomo in questione le aveva – a primo impatto – raccontato che la bambina si era svegliata e subito era svenuta. I medici, al racconto della donna, hanno subito avvertito le forze dell’ordine.

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La mamma della bambina picchiata: “Non abbandono il mio compagno”

Non poteva sfuggire ai microfoni ed alle telecamere che in questi giorni la stanno interrogando su cosa fosse accaduto in quella casa e se lei era a conoscenza di quelle violenze. La mamma della bambina picchiata ha spiegato: “La madre del mio compagno mi ha spiegato che è malato, ha una specie di schizofrenia. Io lo amo, ma non so se riesco a perdonarlo. Lo so cosa penseranno tutti di me, che sono una madre disgraziata, ma lui è la mia vita”.

Sono parole che faranno sicuramente discutere molto. La donna ha cercato di spiegare che il compagno agiva mentre era in evidente stato confusionale perché affetto da una malattia non meglio identificata. Precisiamo, inoltre, che la donna ha aggiunto: “E’ giusto che sia in carcere, ma devono aiutarlo perché lui non vuole prendere le medicine. Io comunque non lo abbandono”.

 

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