Fabrizio Moro, l’enorme tragedia che l’ha segnato: “La paura mi ha salvato”

Fabrizio Moro, l'enorme tragedia che l'ha segnato: "La paura mi ha salvato".
Fabrizio Moro, l’enorme tragedia che l’ha segnato: “La paura mi ha salvato”.

Fabrizio Moro, l’enorme tragedia che l’ha segnato: “La paura mi ha salvato”.
E’ certamente uno degli artisti italiani più apprezzati nel mondo della musica. Le sue non sono semplici canzoni, ma trattati di etica sentimentale che colpiscono al cuore ed alla mente, fanno emozionare e riflettere. Tutto questo e molto altro è Fabrizio Moro. Cantautore italiano, attivo oramai nel mondo della musica da circa vent’anni che, lo scorso anno, insieme al collega e amico Ermal Meta, ha vinto il Festival di Sanremo con il brano “Non mi avete fatto niente”. Questa canzone ha emozionato tutti, sia in Italia che all’estero ed ha consacrato finalmente Moro come uno dei cantautori italiani più importanti. La strada per il successo, si sa, non è mai in discesa. Fabrizio per arrivare dov’è ora ha dovuto sacrificarsi moltissimo. Tanta gavetta gli è servita per raggiungere il palco dell’Ariston e vincere ben due Sanremo. Fabrizio infatti ha vinto il festival della canzone italiana anche nel 2007 nella categoria giovani con il brano Pensa, manifesto contro i soprusi della mafia. In quest’ultimo anno abbiamo imparato a conoscerlo meglio, Moro infatti si è raccontato al settimanale Di Più ed ha ammesso che in passato ci sono stati momenti della sua vita molti difficili.

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Fabrizio Moro, racconta della sua grande tragedia: “Per anni ho abusato di alcool e droghe”

Durante l’intervista Moro dice che una delle cose più belle del suo percorso a Sanremo è che ha trovato un amico come Ermal Meta. I due infatti sono accomunati da un passato non molto semplice, forse è per questo che tra di loro c’è così tanta sintonia. A proposito dei problemi del suo passato Moro ammette di aver attraversato un periodo molto buio fino al compimento dei 27 anni: “Per anni ho abusato di alcol e droghe. Ho iniziato a 18 anni: con gli amici andavo in discoteca e prendevo pasticche, tipo l’ecstasy, per ‘sballare’. E l’alcol scorreva a fiumi. Poi a 27 anni ho smesso”.

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Moro poi prosegue dicendo che la sua dipendenza lo portò ad essere ipocondriaco e che soltanto la paura della morte lo salvò dal tunnel senza uscita in cui si era infilato: “Io sono un vigliacco, ho il terrore della morte. A un certo punto ho iniziato a stare male, mi sentivo debole. Sono andato a fare le analisi del sangue. E i risultati mi hanno spaventato. Quando ho capito che dovevo disintossicarmi, un altro disagio è arrivato: la paura di ammalarmi ha iniziato a condizionarmi. Ero ipocondriaco: non uscivo più di casa se non ero sicuro di andare in un luogo con vicino un ospedale. E pure con le donne avevo problemi. Per paura delle malattie, non volevo più fare l’amore. Ho rinunciato al sesso per un bel po’”. Fortunatamente questi momenti ora appartengono al passato, Fabrizio oggi è un uomo molto più maturo ed ha trovato il suo equilibrio con una compagna e due figli Anita e Libero. Ed è proprio a loro che Fabrizio dedica le sue canzoni e le sue vittorie. Ad Anita infatti il cantautore dedicò, due anni fa, il brano ‘Portami via’, arrivato settimo a Sanremo e quest’anno invece ha dedicato la vittoria del Festival a Libero, il suo primogenito.

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