Sindrome del colon irritabile: consigli su cosa mangiare. Come comportarsi a tavola per combattere i sintomi del colon irritabile? Scoprilo qui.
La Sindrome del colon irritabile, comunemente chiamata colite, è definita come un insieme di disordini funzionali dell’intestino caratterizzati da dolore e/o fastidio addominale diffuso.
Chi soffre della Sindrome dell’intestino irritabile riscontra spesso, diarrea, ma è frequente anche la stipsi ostinata e, talvolta, un’alternanza di periodi diarroici e di stitichezza.
In alcuni casi, la Sindrome può associarsi anche a cefalea (mal di testa), stati di ansia e depressione .
Alcuni alimenti sembrano influenzare i segni e sintomi della malattia così come l’utilizzo di probiotici e prebiotici all’interno della corretta alimentazione in persone affette da Sindrome dell’intestino irritabile.
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Sindrome del colon irritabile: consigli su cosa mangiare
La dieta per il colon irritabile prevede alcune regole fondamentali relative ai cibi che possono essere consumati e quelli che devono essere evitati. Affidati a un dietologo che saprà consigliarti la corretta alimentazione.
Sindrome del colon irritabile: Alimenti consentiti e consigliati
• Acqua, bere almeno 1,5-2 litri al giorno (preferibilmente oligominerale naturale).
• Pane, pasta, riso, crackers, etc. derivati da qualsiasi varietà di cereali. Quelli meglio tollerati sono segale, orzo, avena e grano intero bianco senza glutine;
• Pesce (fresco o surgelato). È consigliabile consumarlo, nelle dosi prescritte, almeno tre volte alla settimana.
• Carne (scegliere tagli magli e senza grasso visibile)
• Latticini freschi e yogurt , quest’ultimo se integrato con probiotici può agire positivamente sulla flora intestinale;
• Formaggi stagionati;
• Frutta. Consumare circa due-tre frutti di medie dimensioni al giorno, a seconda della tollerabilità, preferibilmente con la buccia (se commestibile e ben lavata). In particolare, i kiwi , oltre a contenere una buona quantità di fibre per riequilibrare l’intestino, possono potenziare l’azione delle fibre prebiotiche;
• Verdure. Preferire quelle molto ricche in fibra grezza come carciofi, insalata, bieta e quelle che contengono i fruttoligosaccaridi (FOS) come asparagi, pomodoro, carote, porri, cicoria.
Alimenti da evitare
• Superalcolici e alcolici, compresi vino e birra;
• Caffè, tè, cola e altre bevande contenenti caffeina. Evitare le sostanze nervine in generale (es: energy drink);
• Bevande gassate;
• Condimenti come burro, lardo, panna, margarine e altri alimenti ricchi di grassi, in quanto possono rallentare ladigestione (es: intingoli, fritture, etc.);
• Insaccati come mortadella, salsiccia, salame, coppa, etc.;
• Alimenti precotti o pronti, sia industriali che artigianali;
• Salse elaborate come maionese, ketchup, senape, etc.;
• Peperoncino, pepe e tutte le spezie piccanti in generale, perché possono irritare le mucose intestinali;
• Brodo di carne o confezionato con estratti di carne, dadi per brodo;
• Dolci come torte, pasticcini, marmellata, panna, gelati, etc.;
• Alimenti preconfezionati o precotti.
Consigli utili
- Mantenere una buona idratazione, in quanto un corretto equilibrio idrico è indispensabile per garantire una consistenza morbida delle feci;
- Prediligere preparazioni semplici e cucinare senza aggiungere grassi;
- Cotture consigliate: a vapore, ai ferri, alla griglia o piastra, al forno e al cartoccio;
- Evitare di saltare i pasti;
- Consumare i pasti a tavola mangiando lentamente;
- Rendere lo stile di vita più attivo (abbandona la sedentarietà! Vai al lavoro a piedi, in bicicletta o parcheggia lontano, se puoi evita l’uso dell’ascensore e fai le scale a piedi, etc.);
- Praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana (minimo 150 minuti, ottimali 300). L’attività fisica moderata e a lunga durata concorre ad attenuare i sintomi.
- Non fumare : il fumo contribuisce a danneggiare le mucose dell’organismo.
- Eliminare gli stress ambientali utilizzando al meglio il tempo libero a disposizione, ritagliandosi ogni tanto dei momenti di relax;
- Leggere le etichette nutrizionali dei prodotti, soprattutto per accertarsi del loro contenuto in grassi;
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