Alzheimer: il sintomo apparentemente normale da non sottovalutare

Alzheimer: il sintomo apparentemente normale che però è da non sottovalutare.

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Alzheimer: il sintomo da non sottovalutare.

È frequentissimo nella vita di ognuno di noi dimenticare qualcosa. A tutti capita di dimenticare dove si trova un oggetto o di non ricordare la data di un compleanno. Queste sono cose assolutamente normali. C’è una “dimenticanza” però che potrebbe essere più grave di quello che sembra. Riguarda coloro che si perdono su una strada che conoscono bene o che non riescono a memorizzare un tragitto appena percorso. Semplice distrazione, forse. Ma potrebbe anche trattarsi di un segnale di una malattia degenerativa del cervello, come l’Alzheimer. È uno studio a dichiararlo, condotto dal team di Cecilia Guariglia del Dipartimento di Psicologia e Carlo de Lena del Dipartimento di Neuroscienze Umane dell’Università La Sapienza. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease.

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Alzheimer: il sintomo apparentemente normale da non sottovalutare per individuare la patologia

Lo studio è stato fatto prendendo in esame 19 individui sani e 19 pazienti affetti da decadimento cognitivo lieve, cioè che presentano problemi di memoria, attenzione e di linguaggio ma che riescono ancora ad essere autonomi. La ricerca, realizzata in collaborazione con il Laboratorio di Neuropsicologia dei disturbi visuo-spaziali e della navigazione dell’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma, ha come obiettivo la comparazione tra i normali sintomi dell’invecchiamento e quelli di malattie come l’Alzheimer. Gli individui sotto test sono stati esaminati proprio in prove riguardati il movimento: prima un test di memoria di posizioni all’interno di uno spazio raggiungibile con le mani, e in seguito un test di memoria per lo spazio gravitazionale. Infine gli esaminati devono riuscire a ripercorrere un percorso fatto poco prima. E il risultato ha mostrato come i pazienti con decadimenti cognitivi lievi abbiamo prestazioni inferiori e deficitarie

L’ulteriore esame per una diagnosi precoce

Inoltre i ricercatori hanno effettuato un’ulteriore esame solo sui pazienti che hanno mostrato deficit di memoria e il 75% di questi ha dimostrato di avere grandi difficoltà nel muoversi nello spazio navigazionale, ma riuscivano a muoversi normalmente entro lo spazio peripersonale. Lo studio dimostra quindi che la memoria di posizioni all’interno dello spazio navigazionale può costituire un importante sintomo per riconoscere una patologia come l’Alzheimer: un vero e proprio marker neuropsicologico, utilissimo per la diagnosi precoce dell’invecchiamento patologico e, quindi, di un pronto trattamento farmacologico.

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