Leonardo Bonucci a Raccontare Comincia Tu: “Il mio sogno è di allenare la Juventus”

Leonardo Bonucci a Raccontare Comincia Tu. Ospite di Raffaella Carrà per un’intervista a cuore aperto. Ecco le parole del difensore della Juventus.

leonardo bonucci
Leonardo Bonucci a Raccontare Comincia Tu. Ospite di Raffaella Carrà per un’intervista a cuore aperto. Ecco le parole del difensore della Juventus.

Leonardo Bonucci è ospite di Raffaella Carrà “A raccontare comincia tu” per un’intervista a cuore aperto. Bonucci è uno dei migliori interpreti al mondo nel suo ruolo di difensore: tornato alla Juve dopo la parentesi di un anno al Milan, è stato protagonista di sette degli otto scudetti consecutivi bianconeri.
L’intervista è incentrata su vari argomenti: dalla sua carriera da giocatore della Juventus a quella privata che l’ha recentemente visto diventare papà per la terza volta. Ma vediamo più nel dettaglio le parole di Leonardo Bonucci.

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Leonardo Bonucci a Raccontare Comincia Tu: il ritorno alla Juventus

Leonardo Bonucci è cresciuto, come si dice, “a pane e calcio”. Anche suo fratello Riccardo giocava e si diceva fosse più bravo di Leonardo. “Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare lì. Di essere un’icona del calcio”.
In campo è un guerriero ma anche uno stratega. Mourinho l’ha definito, insieme a Chiellini, il più forte difensore al mondo che dovrebbe andare ad Harvard ad insegnare il calcio: «Io ad Harvard? Certo, a portare i libri a quelli che studiano!»

Con la Juventus ha accumulato tantissimi trofei e soddisfazioni. Dopo una breve parentesi al Milan, Bonucci torna alla Juventus: “Ogni viaggio finisce con un ritorno a casa”.

Del rapporto con i tifosi e con la città di Torino, Leonardo dichiara di trovarsi molto bene. Riesce a vivere la quotidianità a Torino senza sentirsi oppresso. “Esco con i bambini, con mia moglie…tranquillamente. Anche se quest’ultimo anno con l’arrivo di Ronaldo è più popolata”.

Raffaella Carrà chiede poi a Bonucci se gli manca la sua città natale, Viterbo:
«Mi dispiace non poter tornare spesso a Viterbo. Per arrivarci ci vuole mezza giornata e non ho molto tempo, ma solo molto legato alla mia città. La festa di Santa Rosa è molto bella. Se uno non la vede non ci crede. I ragazzi portano un campanile altissimo con la torre tutta illuminata. Il pericolo principale è quando la alzano e quando la poggiano per fare una sosta. Negli ultimi anni succede sempre di avere partite in quel periodo con la Nazionale e quindi non posso andarci, ma qualche volta voglio portarci i miei figli».

I momenti difficili di Leonardo Bonucci raccontati a “Raccontare comincia tu”

Polemiche e critiche non sono mai mancate. Come anche le difficoltà, superate grazie alla moglie Martina. «La famiglia ti dà stabilità. Nella mia carriera ci sono stati tanti momenti in cui ho vissuto momenti difficili, la famiglia aiuta». E adesso la famiglia è al completo con l’ultima arrivata in casa Bonucci, la piccola Matilda.
E i momenti difficili non ci sono stati solo nella carriera, ma anche nella vita privata. Per chi non lo sapesse, il secondo figlio di Leonardo e Martina ha affrontato una brutta malattia.Per noi è stato un dono. Ci ha aperto gli occhi su qualcosa che non ci aspettavamo. Eravamo in vacanza a Formentera, Matteo aveva 2 anni. C’era qualcosa che non andava e facendo un controllo abbiamo scoperto che doveva operarsi urgentemente”. Prima di entrare nella sala operatoria, Matteo ha fatto il verso del leone, gesto che spinto Bonucci a farsi un tatuaggio del ruggito.
Ci vuole il coraggio di mettersi di fronte a questo grande problema”.
Adesso il piccolo Matteo sta bene e fortunatamente è circondato da una bellissima famiglia e due genitori che lo amano tanto.

Chi è il migliore tra Maradona, Messi e Ronaldo secondo Bonucci

Se in attacco c’è il tridente Maradona, Messi e Ronaldo su chi vai addosso per non fargli fare goal?” gli chiede Raffaella. Immediata la risposta del difensore: “Beh, ho avuto la fortuna di allenarmi e giocare con Cristiano Ronaldo e mi rendo conto che è veramente difficile da marcare e da capire. È capace di fare qualsiasi cosa col pallone”. “Cristiano è un ragazzo umile che si mette sempre a disposizione per la squadra. Con noi parla inglese e sta anche imparando l’italiano”.

Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta

Nel calcio è cosi. I risultati rimangono scritti, fanno la storia, ti fanno crescere. Alla Juventus la vittoria è l’unico risultato permesso. Quando si dice che la Juve è diversa rispetto alle altre squadre è proprio perché ti rendi conto che quando entri nel mondo Juve il pareggio non è consentito”.

La scelta del numero 19 e il sogno sul futuro

Mi segue un mental coach esperto di numerologia. E il numero disegnato per me era il 37 o 19. E il 19 è nata Martina e inoltre si ripete parecchie volte nella mia vita. Sommando le date di nascita dei bimbi esce sempre il 19″.

Il mio sogno è quello di allenare la Juventus. Ci sarà tempo perché ho ancora da giocare e poi dovrò prendere anche dei patentini”

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