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Bruno Vespa, le lacrime a Vieni da Me: “La ricordo come un amico scomparso”

Vieni da Me, Bruno Vespa si racconta da Caterina Balivo con il gioco delle Domande al Buio.

Bruno Vespa si presta al gioco delle Domande al Buio nel salotto di Vieni da Me con Caterina Balivo. Il famoso conduttore televisivo inizia subito la sua intervista con un filmato che riguarda lo sbarco sulla luna e la domanda è il voto che si dà all’inizio della sua esperienza giornalistica: “Non classificato perché portavo l’acqua come stagista. Ricordo di essere corso in una salone con venti telescriventi che ricevevano le agenzie da tutto il mondo e vedo L’Homme est sur la lune, l’ho staccata e me la sono messa sotto la scrivania. Era una favola”.

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Bruno Vespa commosso per l’Aquila distrutta dal terremoto

Si ripercorre poi la storia de L’Aquila, la sua città, distrutta dal terremoto. “Purtroppo li ho vissuti tutti i terremoti della nostra storia negli ultimi anni, ma vedere l’Aquila, la mia città, fa più male sicuramente. La ricordo nel mio cuore come un amico scomparso”. Caterina Balivo, vedendo la commozione di Bruno Vespa, cambia argomento chiedendo se la sua carriera e la sua famiglia sono mai andati in contrasto: “Notorietà e invidie sicuramente ci hanno messo a dura prova. Mia nonna mi ha insegnato a frequentare solo persone migliori di me, quindi ho dato per scontato che ci fossero persone migliori di me e quindi non provo invidia. La subisco insieme alla mia famiglia: si disse che mio figlio era entrato in un concorso da notaio grazie ad una raccomandazione quando invece non aveva mai partecipato a nulla di tutto ciò.

Si chiede poi a Bruno Vespa se non pensa di aver esagerato con i plastici: “Prima di me Augias ne aveva fatti molti, poi quando li ho fatti io è iniziata una polemica, ma è la trasposizione in tre dimensioni di quello che c’era sui giornali. Da Cogne, fu il primo, ne ho fatti molti per spiegare meglio, per capire dove e cosa è successo. Lo si capisce ricostruendo”. Allora perché all’epoca non raccontò la storia di Alfredino Rampi, Vermicino: “Dissi a Emilio Fede che la situazione era pessima, gli dissi di staccare perché sarebbe finito male e non volevo mostrare la morte in diretta. Lui decise di continuare e io andai a casa spensi la televisione. Pertini andò lì per abbracciare Alfredino, creò sconquasso e delirio. Non so se da quel momento o poco dopo, ma venne creata la tv del dolore”.

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