Ariana Grande: i profitti del concerto donati a Planned Parenthood

Ariana Grande dona i proventi del suo concerto a Planned Parenthood e riapre il dibattito sull’aborto.

ariana grande
Ariana Grande devolve l’incasso del suo concerto

Ariana Grande, come abbiamo imparato a conoscere, è una di quelle cantanti e artiste che sono sempre molto attenta ai problemi sociali. Sicuramente, essere stata vittima in maniera trasversale dell’attentato di Manchester l’ha molto colpita e dopo essersi ripresa dallo shock ha continuato a lottare per la libertà di fare musica e per la possibilità di esprimersi. Da sempre attenta alle cause sociali, come abbiamo detto, la cantante ha donato i proventi del concerto di Atlanta, avvenuto l’8 giugno a Planned Parenthood un collettivo di organizzazioni che hanno come tema centrale l’attualissimo dibattito sull’aborto.

Legge sull’aborto: la posizione di Ariana Grande

Il fondo di azione per la genitorialità pianificata, da sempre infatti si batte a favore della libertà di aborto e, Ariana Grande con questa donazione ha preso posizione sull’argomento contro la Georgia. Questo è uno degli Stati che ha da poco ha approvato una legge che vieta l’aborto  nel momento stesso in cui è possibile rilevare il battito cardiaco del feto, andando quindi a restringere nettamente la finestra di tempo di una donna per decidere cosa fare. Queste restrizioni del resto hanno innescato tantissime discussioni e battaglie e addirittura alcune società di intrattenimento hanno deciso di tagliare i ponti praticamente su tutta la linea con la Georgia. Probabilmente la decisione di Ariana Grande di donare soldi a questa associazione farà da apripista a tutta una serie di altri artisti cantanti e musicisti che decideranno anche loro di esprimere solidarietà a tutte le donne che vogliono essere libere di prendere questa difficile e comunque complicata decisione, senza avere particolari restrizioni in merito. La legge sull’aborto infatti sta diventando sempre di più oggetto di discussione in America, non solo in Georgia. Il mondo si sta spaccando in due tra chi vuole che questa libertà sia mantenuta e chi invece no.

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