Testimone di Geova rifiuta trasfusione di sangue dopo emorragia interna e muore: la rabbia del primario e la lettera dei figli

Testimone di Geova rifiuta la trasfusione di sangue e muore in ospedale, la rabbia del primario del reparto chirurgia dell’ospedale civile di Piedimonte Matese: “Sono 30 anni che faccio il chirurgo ed è la prima volta che rimango impotente contro una decisione drastica di una mia paziente che per motivi religiosi rifiuta le cure e muore”.
Il primario Gianfausto Iarrobino è rimasto senza parole, impotente appunto di fronte alla richiesta categorica della donna. Aveva 65enne e si poteva salvare tranquillamente grazie a quella trasfusione di sangue. Ma la sua religione gliel’ha impedito. I testimoni di Geova non vogliono in alcun modo che sia effettuata questa pratica su di sé. L’emorragia interna che le ha provocato la morte era stata causata da una gastrite.
Sia la donna che i familiari negano la trasfusione
Non solo la donna che purtroppo ha perso la vita. Anche i figli avevano negato la trasfusione di sangue per la loro madre. In una lettera hanno spiegato: “Amavamo molto nostra madre e l’abbiamo sempre ammirata per la sua fede e il suo coraggio. Ma abbiamo anche rispettato la sua decisione di non ricevere trasfusioni di sangue, consapevoli che esistono strategie mediche alternative che funzionano molto bene, anche in casi delicati. Purtroppo, quando nostra madre ha chiesto ai medici di curarla con ogni terapia possibile tranne che col sangue i medici non le hanno somministrato prontamente farmaci che innalzassero i valori dell’emoglobina. Lo hanno fatto solo due giorni dopo dietro nostra insistenza”.
In particolare, i figli della donna accusano i medici di non aver praticato tutte le tecniche possibili per fermare l’emorragia nel punto esatto in cui era avvenuta. E che, nonostante l’insistenza, avessero usato altre cure soltanto per poche volte. Insomma, tutto poteva andar bene tranne la trasfusione di cui parlavano i medici.
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