Vittorio Magazzù, il padre ‘trovato’ a 6 anni: “Solo i morti non chiamano”

Vittorio Magazzù, il padre ‘trovato’ a 6 anni e quella frase che disse a sua madre quando chiese di lui: “Solo i morti non chiamano”

Vittorio Magazzù padre Verissimo
Vittorio Magazzù a Verissimo e il rapporto con suo padre

Vittorio Magazzù, protagonista assoluto di Rosy Abate 2, si è raccontato in un’intervista rilasciata ai microfoni di Verissimo a Silvia Toffanin. E’ un attore sulla cresta dell’onda in questo momento. E’ emozionato, molto, ma ha fiducia nei propri mezzi allo stesso tempo. Forse troppa, come dice Giulia Michelini. Arriva in studio e il pubblico già impazzisce per lui rompendo il ghiaccio con un grande applauso. E’ sorridente, prova a mettersi a suo agio anche se più volte gli si secca la bocca. Sarà forse una delle primissime interviste televisive per lui. Non è la prima volta, di sicuro, davanti alle telecamere. Prima di Rosy Abate 2 ha preso parte a diverse fiction per cui possiamo dire sia abbastanza abituato.

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Vittorio Magazzù e il padre ‘trovato’: “Solo i morti non chiamano”

Si parla di suo padre in questa splendida intervista che Vittorio rilascia a Verissimo: “L’ho trovato, non ritrovato, a 6 anni. Prima non c’era. L’ho trovato grazie al calcio. Perché, sì, sono molto bravo a pallone. Almeno lo ero, poi mi sono rotto il crociato. Allora, vedevo che tutti i miei amici erano accompagnati dal papà. Da una figura maschile che invece nella mia vita non c’era. Allora una volta dissi a mia mamma: ‘Dai, dimmi la verità, papà è morto?’. E lei: ‘No, non è così’. Così, io esclamai: ‘Non è possibile, perché solo i morti non chiamano’. Poi, mia mamma seppe di questo mio desiderio di vederlo e ricordo che venne a casa. Ci fu una grande riunione alla quale era presente anche mio nonno. Mi piaceva il wrestling e il calcio, per cui lo immaginavo come un mix tra Jhon Cena e Totti”.

Insomma, un’intervista abbastanza forte per un ragazzo che ha scoperto di avere il papà all’età di 6 anni. “Non ritrovato, ma trovato”, ha voluto precisare quando Silvia Toffanin glielo chiede. E’ uno che sa il fatto suo, Vittorio.

Una famiglia di avvocati…

“Io sono un po’ la pecora nera. Mamma, zio, nonno, tutti avvocati. Io ho capito subito che quella non era la mia strada e loro l’hanno presa bene. Ho un rapporto meraviglioso con mia madre”. Spiega il giovane Vittorio con gli occhi che trasmettono serenità quando parlano di sua madre.

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